Clod e Bonfa, fumettisti modenesi a confronto: «Artisti? No, ci sentiamo più... artigiani»
Claudio Onesti e Massimo Bonfatti si raccontano agli studenti in questa intervista doppia: «Il successo dei manga? Il fumetto italiano rimane più qualitativo»
MODENA. «Mi percepisco più come artigiano che come artista. L’artigiano lavora per vivere, per sostentarsi. Non sono un artista e nemmeno un maestro», così risponde Claudio Onesti, in arte Clod alla richiesta di definirsi tra artista e artigiano.
Fumettisti modenesi
Il fumettista modenese dà una risposta insolita, forse inaspettata considerando la lunga battaglia intellettuale per definire il fumetto arte e il fumettista artista, ma Clod si riconosce in qualcos’altro, qualcosa di più sincero e forse veramente autentico perché «quando viene data dignità ufficiale a qualcosa, allora questo inizia a perdere la sua autenticità», aggiunge l’amico e collega Massimo Bonfatti, in arte Bonfa, rispondendo alla domanda: “Il fumetto è arte?”. Clod e Bonfa, fumettisti e grandi amici, ci hanno parlato del fumetto in Emilia e nel mondo, regalandoci piacevoli digressioni riguardo il loro rapporto con l’industria in evoluzione. Il fumetto in Emilia, tra i personaggi caricaturali di Bonvi, le storie sfacciate e politiche di Paz, la leggera complessità di Silver e i Graphic Novel di Magnus si è costruito un’identità. In un’epoca in cui il fumetto nipponico ha ormai colonizzato le edicole e l'interesse dei giovani, il paragone è necessario.
E il manga?
Cosa contraddistingue il fumetto della nostra terra? Il Manga proviene da una cultura totalmente aliena alla nostra e per Clod, il quale intraprese anche una visita a Tokyo, ciò che ci distingue dalla corrente giapponese è la nostra eterogeneità. Afferma infatti che «sembra che i mangaka abbiano tutti la stessa matrice, che vengano tutti dallo stesso studio», in Giappone il disegno sembra il mezzo più che il fine e il manga è più simile a un romanzo a puntate dove la storia ha la priorità sull’originalità grafica. Ovviamente ci sono alcuni grandi mangaka ma nel complesso, Clod ammette di non essere un grande fan del fumetto manga. Anche Bonfa espone qualche critica verso i “rivali” giapponesi, seppur riconoscendo loro il merito di aver inventato il fumetto inteso come raccolta di immagini in sequenza (Hokusai). Bonfa vede nei colossi giapponesi «una quantità smisurata di prodotto che, però, rischia di mancare di sostanza». Fumetti lunghi, prodotti a dismisura secondo una logica consumistica che tratta i mangaka come “numeri” e non come artisti. Afferma: «Noi siamo capaci di farci colonizzare perché incapaci di cogliere ciò che è interessante, ci fermiamo a colossal come Pikachu per non apprezzare cose più di nicchia». Per Bonfa libertà significa curiosità e capacità di andare più a fondo. Dice, infatti: «Siamo incapaci di cogliere cose interessanti, veniamo travolti da trovate commerciali, letture di mercato e tendenze».
Ai e digitale
In un’epoca in cui l’industrializzazione del digitale sta semplificando e velocizzando tutto, l’opera di Clod e Bonfa diventa un manifesto di resistenza e, citando Bonfa, «il fumetto fatto a mano è qualcosa che rispecchia la mia umanità, questo è il mio contributo per un mondo che va sempre più verso il digitale, la tecnologia e le AI». La digitalizzazione non è per forza qualcosa a cui opporsi ma a cui adattarsi senza mai piegarsi pienamente poiché «anche se oggi utilizziamo la tecnologia, è necessario saper lavorare a mano – ammette – Intendo che, anche se si usa la tavoletta grafica, la manualità deve rimanere alla base del mestiere», dice Clod.
Entrambi i fumettisti hanno poi dimostrato preoccupazione verso il progresso ultrarapido delle Intelligenze Artificiali che si sta compiendo ultimamente. L’IA è sempre stata presente nel digitale, ma sembra che ora si stia raggiungendo il tanto temuto punto in cui questa si sostituisce all’artista. E allora Bonfa e Clod, ormai rappresentativi di un’epoca “artigiana” e “amanuense” non possono che esserne quantomeno inquietati.
*studenti del Liceo Muratori-San Carlo, classe 5B
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