L’assessora Venturelli a tu per tu con gli studenti: «Dall’affettività alle sfide della Gen Z»
I ragazzi e le ragazze della 3G del liceo Sigonio hanno intervistato l’assessora all’Istruzione del Comune di Modena
MODENA. Quando si parla di “Formazione Scuola-Lavoro (FSL)” si immagina un obbligo formale costituito da una serie di ore da assolvere. Per noi, della classe 3G del Liceo Sigonio di Modena, è stata invece una settimana densa di emozioni ed adattamenti. Un momento in cui la vita di classe si è rapportata con l’esterno, in un percorso non sempre facile e chiaro.
Abbiamo compreso che l'FSL non è solo “fare qualcosa fuori dalla scuola”, ma è un modo di fare didattica che coinvolge tutte le discipline e che ci ha spinto ad una “ridefinizione delle priorità”.
Il nostro percorso si è focalizzato sull’imparare a comunicare: abbiamo affinato l’arte dell’intervista e di scrivere articoli, elementi cruciali per modellare quello spirito critico latente che è diventato, invece, dominante.
L’intervista all’assessora
Un percorso che ha toccato forse il suo apice nell’incontro con l’assessora del Comune di Modena Federica Venturelli, con deleghe alla Scuola, alle Politiche educative e ai Rapporti con l’università: Venturelli, che ha iniziato il suo percorso politico fin dall’adolescenza accendendo fin da subito, il suo spirito critico e altruista, vanta già diversi anni di impegno nonostante la giovane età. Un impegno che le è stato riconosciuto dal Partito democratico cittadino, che le ha dato l’opportunità di candidarsi come consigliera comunale, prima di venire nominata assessora. Con lei, la discussione si è animata, toccando proprio quei nervi scoperti che spesso sono percepiti come “trascurati dalla scuola”: dall’affettività, passando per l’identità di genere e culminando nella complessità sociale che ha travolto la “Generazione Z” dal Covid all’AI. L’assessora Venturelli ha ritenuto fondamentale parlare di «educazione sesso-affettiva». Ha sottolineato come «la mancanza di tale educazione si manifesti in problemi come il bullismo, il cyberbullismo, la violenza verso persone con diversa identità di genere, e persino nei femminicidi».
L’educazione sesso-affettiva nelle scuole
Si è detta, infatti, profondamente «contraria alla proposta del consenso informato a livello nazionale per la formazione affettiva», poiché teme che possa diventare escludente per alcuni giovani, «compromettendo la loro partecipazione al cambiamento sociale». Ha poi espresso il suo accordo sul fatto che si debba parlare di «identità di genere e disforia di genere a scuola», ritenendo ogni sfumatura del panorama relazionale come «una forma di arricchimento». Durante l'incontro è stato sollevato il dato inquietante secondo cui sette ragazze su dieci confondono la gelosia con l'amore, evidenziando l’urgenza di lavorare sul tema. Si è, successivamente, ripresa la visione secondo la quale occorra destrutturare i trend sui social media che “romanticizzano” comportamenti disfunzionali.
Le sfide della Generazione Z
Venturelli non ha parlato alla “Gen Z” con un'accezione problematica, ma ha riconosciuto loro una complessità storicamente significativa a causa di rivoluzioni globali come l’Intelligenza Artificiale. Ha parlato delle difficoltà dei giovani relative alla «precarietà lavorativa, ai contratti poco retribuiti e all'accesso alla casa», sottolineando che l'Italia, a livello europeo, ha politiche che non favoriscono del tutto l’emancipazione giovanile. Ciò che ha reso l’intervista davvero speciale è stato il riconoscimento dell’assessora agli adolescenti ritenendo che abbiano un’intelligenza emotiva più attenta rispetto ad altre generazioni. Facendo leva su questo aspetto ha esortato i giovani a« impegnarsi» e ad essere «membri attivi della società esercitando il diritto di voto e l’associazionismo». A suo parere, infatti, «la partecipazione alla cittadinanza porta al centro del dibattito pubblico temi come l'ambiente, la casa e la scuola». Il dialogo si è infine spostato sul contesto scuola, spesso indicato come la “Cenerentola” sociale a cui servirebbero «maggiori finanziamenti e stabilità del personale docente, indispensabile per la formazione dei futuri cittadini».
*studentesse liceo Carlo Sigonio, classe 3G
