Giulia era pronta a chiedere la separazione
Trovata morta sul greto del Secchia. Sembrava che Giulia Galiotto, 30 anni, si fosse suicidata. Ma nell’arco di poche ore il marito, Marco Manzini, 35 anni, è stato fermato, interrogato e incarcerato per uxoricidio. Interrogato, ha raccontato ai carabinieri la terribile verità sul delitto: i colpi di pietra inferti alla testa alla moglie, tutti gli espedienti per mascherare l'omicidio da suicidio, il corpo gettato nel Secchia e i depistaggi compiuti anche con i genitori di lei, che però hanno subito intuito come Marco mentisse.
14 febbraio 2009
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Dietro una vita di coppia apparentemente serena, l’ombra della separazione. Nel giorno in cui Sassuolo darà l’addio a Giulia Galiotto, trentenne impiegata di banca uccisa dal marito Marco Manzini, emergono nuovi particolari che potrebbero aprire un nuovo fronte sul movente dell’omicidio. La sorella della vittima avrebbe, infatti, raccontato ai carabinieri che dal settembre dello scorso anno il rapporto tra Giulia e Marco era in crisi e che il marito aveva detto alla moglie “di non amarla più”. A fine gennaio, Giulia presa dallo sconforto, avrebbe trascorso anche una notte a casa dei genitori. Intanto, oggi alle 15 a San Michele si terrà il funerale della giovane donna, ieri ricordata a lungo durante le omelie nelle chiese della città. Giulia Galiotto era sul punto di chiedere la separazione dal marito Marco. Lo ha rivelato la sorella Elena, alla quale la stessa Giulia confidava ogni cosa di sé, nel corso della deposizione fatta ai carabinieri subito dopo la scoperta del cadavere della donna e del suo assassinio: «Mia sorella mi disse che avrebbe fatto un ultimo tentativo, ma che se Marco non cambiava, avrebbe chiesto la separazione». Nel raccontare questo particolare di non secondario importanza, Elena apre un nuovo fronte sul movente dell’omicidio. Forse non solo la gelosia che macerava Marco, ma un rapporto che si era deteriorato, almeno stando ai verbali di polizia giudiziaria, fin da settembre dello scorso anno. Una rapporto coniugale non più sereno, per altro confermato dallo stesso Marco Manzini ai carabinieri: «Erano cominciati dei problemi fin dal settembre 2008 legati al fatto che non riuscivamo ad avere figli». E fin qui la gelosia sembra non entrarci. Ma come racconta Elena ai carabinieri di questo rapporto coniugale che si andava sempre più incrinando? «Non so se le diatribe tra mia sorella e Marco fossero iniziate fin da settembre dello scorso anno. Di certo sono al corrente che il 4 gennaio scorso Giulia mi confidò che Marco le aveva detto “Non ti amo più e non voglio più un figlio da te” - spiega la sorella della vittima smentendo di fatto quanto Marco aveva dichiarato in relazione non alla volontà, ma all’impossibilità di avere bambini - Mia sorella nelle settimane successive aveva cercato in più modi di comprendere questo improvviso malessere del marito. Mi raccontò che ogni volta lui le rispondeva: “Sei una moglie carina, affettuosa, tieni dietro alla casa, non rompi come le altre mogli, ma non ti amo più”». Stanca della freddezza e del “cinismo” del marito - usa questo termine Elena Galiotto - Giulia, in un momento di comprensibile sconforto, lascia la casa coniugale e trascorre una notte - quella tra il 24 e il 25 gennaio scorso - a casa dei genitori. Ma poi decide di ritornare da Marco che ama ancora. «E’ tornata di sua iniziativa - aggiunge Elena - con il forte intento di aiutare Marco, proprio alla luce di quel suo malessere da lui stesso manifestato con comportamenti e soprattutto con quella frase della “brava moglie che non amava più”. Giulia mi disse che da quel giorno il marito era tornato ad essere gentile, affettuoso anche se a tratti coglieva in lui un’indifferenza totale che rasentava il cinismo. Mi disse però anche che a quel punto non riusciva a capire chi avesse davanti». «Era l’11 febbraio scorso quando, tra le 19,30 e le 20, Giulia mi chiamò al telefono fisso - conclude Elena - L’ho sentita un po’ amareggiata, ma decisa. E’ stato nel corso di quella conversazione che mia sorella MI disse: “Ho deciso di lasciare ancora poco tempo a Marco. Se dimostra l’intenzione di cambiare, bene. Altrimenti sono pronta a chiedere la separazione”». Nemmeno un’ora dopo, attirata con una scusa a casa dei suoi genitori che erano assenti, Marco massacrava e ammazzava con un sasso Giulia.