Gazzetta di Modena

Modena

Il suocero di Solomita racconta l'agghiacciante telefonata ricevuta la mattina del delitto dal genero omicida. La nipotina ha saputo della tragedia dalla televisione: aveva sentito il litigio in cucina e l’aggressione, ma non sapeva ancora della morte della mamma

«Dario mi ha chiamato e mi ha detto ho ucciso tua figlia»

«Dario mi ha chiamato e mi ha detto ho ucciso tua figlia»

Il suocero di Solomita racconta l'agghiacciante telefonata ricevuta la mattina del delitto dal genero omicida. La nipotina ha saputo della tragedia dalla televisione: aveva sentito il litigio in cucina e l’aggressione, ma non sapeva ancora della morte della mamma

25 marzo 2011
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CARPI. La figlia di Dario Solomita, che ha 9 anni, ha appreso che il padre aveva assassinato la madre dalla tv poche ore dopo. Quel padre che aveva chiamato il nonno al telefono, dicendogli di avere appena ucciso sua figlia. La bambina, che ora è affidata ai nonni materni, è entrata martedì pomeriggio nella stanza proprio un parente stava scorrendo col telecomando i vari programmi, per accertarsi se la tv avesse già diramato la notizia. E così quello che al mattino lei stessa aveva comunque intuito, e che una amica le aveva confidato, ovvero che il padre aveva colpito la madre, si è tramutato per quella particolare circostanza nella consapevolezza di un omicidio.

Un momento non facile, per i parenti che le si sono stretti accanto. «Sì - ha confermato ieri il nonno Gustavo, padre di Pina - mia nipote è una bimba sveglia, e si è già resa conto di quello che è accaduto». Nella casa dei nonni la bimba resterà ancora qualche giorno, prima di tornare a scuola. Nel frattempo il magistrato ha avallato l'affidamento della piccola, per ora informale: «La bimba è cresciuta anche con noi - spiega la nonna - coi genitori impegnati al lavoro eravamo spesso noi ad accudirla, ad andarla a prendere a scuola, a farla giocare, a tenerla. Lei si trova bene con noi, e questo ci faciliterà il compito...».

Così ora su questa famiglia di pensionati si concentra una grande responsabilità, anche quella di saper accompagnare la piccola nella crescita, senza farle pesare il dolore immenso, la lacerazione di questi momenti che sconvolge la famiglia Caruso e che anche ieri ha spinto decine di parenti ed amici ad abbattere il muro della riservatezza, per formulare di persona ogni condoglianza. «Non potevamo immaginare - racconta la nonna, cercando di trattenere le lacrime - Certo, mia figlia mi diceva di banali litigi, delle incomprensioni che possono capitare... Avevano capito che Dario è particolare, voleva le cose a modo suo, Pina qualche volta mi aveva fatto intuire, ma chi poteva pensare a questo?». Per il suocero Salvatore, tuttavia, Dario era lucido al momento dell'omicidio: «Mi ha chiamato lui, dicendomi parole raggelanti: ho appena ucciso tua figlia. Ed è stato lui a chiamare la polizia e i soccorritori. Ho avuto l'impressione che sapesse bene quello che ha fatto, quello che era accaduto».