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Linguaggio ed esplorazione «La chiave è nell’infanzia»

Linguaggio ed esplorazione «La chiave è nell’infanzia»

Wulf: «Simboli, immagini e allegorie apprese da bambini costruiscono la mente» «L’uomo è un animale politico, comunitario e sociale, la sua natura è flessibile»

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dI Francesca Testi

La natura umana è un complesso intreccio di processi biologici, sociali, educativi. È quanto emerso dalla lezione magistrale di Christoph Wulf professore di scienza dell'educazione alla Freie Universitat di Berlino e direttore del Centro interdisciplinare di antropologia storica.

«A differenza di quella vegetale, la natura umana, è flessibile, dinamica e modificabile. - ha introdotto Wulf- È il frutto di un lungo processo di sviluppo che dipende da numerosi fattori: celebrali, genetici, culturali, sociali, biologici». In altre parole l'uomo è per sua natura un animale politico, comunitario ed un essere sociale. Cultura, società ed educazione sono dunque fondamentali alla creazione della naturalità culturale dell'uomo. Se pensiamo alla Educazione come Bildung, ovvero come costruzione-formazione alla vita, e alla Cultura come possibilità di conservare l'individuo nella società. La concezione storico antropologica dello studioso ha inteso porre in evidenza quanto l'evoluzione genetica abbia inciso sulla organizzazione sociale dell'uomo e quanto questa abbia influito, a sua volta, sullo sviluppo delle capacità celebrali.

Rifacendosi al pensiero dell'antropologo H.Plessner, Wulf sostiene che l'essere umano sembra distinguersi attraverso tre condizioni: l'artificialità naturale (mondo esterno), l'immediatezza mediata (mondo interno) e la posizione utopica (mondo sociale).

«Se per Plessner l'uomo scopre tutto dalla natura- sottolinea lo studioso- quindi non inventa nulla, per A.Gehlen l'uomo tende a costruire la propria natura». Contrapponendo dunque il processo di consapevolezza e scoperta del primo, alla idea di spontanea inclinazione verso educazione e socializzazione del secondo. Da un lato quindi l'apprendimento come scoperta del mondo attraverso tutti e cinque i sensi, le emozioni e il rapporto con gli altri di Plessner; dall'altro l'apprendimento mimetico di Gehlen che non è semplice imitazione, bensì il farsi simile a qualcosa,qualcuno.

«Le facoltà mimetiche dei bambini sono strettamente connesse ai processi corporei -ha affermato ancora Wulf- il pensiero del bambini è fortemente influenzato dalle esperienze fisiche, dal modo in cui lui stesso riesce a influenzare la natura».

Questa capacità mimetica, sembra dirci Wulf, passa attraverso due strumenti: il linguaggio e l'esplorazione. Pertanto simboli, immagini, allegorie apprese durante l'infanzia costruiscono la mente dell'adulto.

«Fin dagli ominidi -ha concluso Wulf- la natura umana si costruisce attraverso processi mimetici».