Gazzetta di Modena

Modena

Polacca uccisa, prime ammissioni di Musto

Polacca uccisa, prime ammissioni di Musto

Il sospettato per l’omicidio di Edyta inizia a collaborare con la Procura dopo un lungo silenzio

09 maggio 2012
2 MINUTI DI LETTURA





Poche ma importanti indicazioni. Prime ammissioni in vista di una maggiore collaborazione. Queste le scarne indicazioni giunte al termine dell’interrogatorio di Umberto Musto che si è svolto l’altro pomeriggio davanti al pm Giuseppe Tibis, e al suo difensore, l’avvocato Elio Bacchelli.

Il contenuto delle risposte date dall’operaio 58enne non è noto. Si sa però che riguardano particolari che coincidono con la pista investigativa seguita finora sia dai carabinieri della Compagnia di Modena sia da Tibis stesso. Ovvero: un coinvolgimento, tutto da definire, di Musto nella morte della ex ballerina polacca Edyta Kozakiewicz, sua “ospite” nella sua casa nel caos di via Giardini vicino a Baggiovara.

«Ci stiamo avvicinando alla verità». Sono state queste le scarne parole pronunciate dal magistrato ai giornalisti ieri mattina evitando ulteriori commenti sulla vicenda. Che si trattasse di un momento importante nell’indagine, era chiaro fin dal momento in cui Musto stesso - rinchiuso a Sant’Anna in custodia cautelare con l’accusa di omicidio volontario - aveva chiesto al magistrato l’incontro rompendo così un lungo silenzio: si erano parlati solo poco dopo il ritrovamento del corpo di Edyta nella sua casa nella veste di persona informata sui fatti. Poi aveva scelto di non parlare più fin dall’interrogatorio di garanzia davanti al gip; una linea seguita fino all’altro ieri. Al di là di quanto può aver raccontato, resta da definire l’intreccio complicato dei rapporti e delle fantasie tra Musto e la sua ospite, una donna depressa e in qualche modo succube di una situazione di degrado e miseria. Edyta, una donna minuta e gracile, fu trovata morta sotto il letto di Musto. Era nuda. Aveva vistose ecchimosi sul corpo, segni di soffocamento sul collo e probabilmente la morte è stata completata con un cuscino sul volto.

Carlo Gregori.