Gazzetta di Modena

Modena

Musto condannato per omicidio

Musto condannato per omicidio

Modena. La ragazza polacca uccisa in via Giardini: 14 anni e 8 mesi di carcere al 59enne

21 settembre 2013
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Quattordici anni e otto mesi di carcere: è questa la condanna inflitta per omicidio volontario dal giudice Paola Losavio a Umberto Musto, 59enne residente in via Giardini verso Baggiovara. Una pena ridotta di un terzo rispetto a quella originaria - il giudice non ha riconosciuto le attenuanti - dato che l’udienza è stata condotta dal Gup con il rito abbreviato. Musto aveva confessato il delitto sostenendo però che non si era trattato di un omicidio voluto e tanto meno premeditato, bensì del frutto di una situazione di caos ed esasperazione. Il suo difensore, avvocato Elio Bacchelli, annuncia che ricorrerà in appello.

Si chiude così il primo capitolo giudiziario di una vicenda di degrado e morte che aveva colpito la città. Anche per la terribile fine riservata a una gracile donna polacca, un tempo bella ballerina, diventata depressa e infine trovata morta piena di lividi una mattina del febbraio 2012 sotto il materasso del letto dell’operaio di una ditta di demolizioni. Era la tragica fine di una convivenza diventata impossibile.

Lo stesso Musto aveva segnalato ai carabinieri e quindi al magistrato (l’inchiesta era stata seguita dal pm Tibis; poi presa in carico dal pm Natalini) la scoperta del corpo della sua amica che ospitava da tempo in casa. Da subito, il racconto di Musto era parso confuso e pieno di contraddizioni:sull’orario dell’ultima volta in cui l’aveva vista viva e su quello del ritrovamento del cadavere sotto il materasso; quindi, la spinosa questione delle ecchimosi sul corpo della vittima e infine la scoperta di piume nella sua bocca che coincidevano con quelle di un cuscino. Ormai era chiaro: Edyta era stata soffocata con un cuscino dopo una lite violenta. Dopo alcune settimane di custodia cautelare in carcere, Musto ha confessato. Ieri in aula l’avvocato Bacchelli lo ha difeso ricordando che Edyta era una donna ormai estremamente gracile e psicologicamente fragile; quindi il blocco della respirazione poteva essere venuto come effetto collaterale della sua debilitazione. Non solo: potrebbe trattarsi di un omicidio colposo, ha spiegato, dato che Musto non voleva ucciderla ma ha usato il cuscino per zittirla. La Procura aveva chiesto 16 anni di carcere.

Carlo Gregori