Gazzetta di Modena

Modena

Chioschi sui Viali / Cemento nel Parco: il ministero difende i sì della Soprintendenza

Chioschi sui Viali /  Cemento nel Parco: il ministero difende i sì della Soprintendenza

Il sottosegretario Borletti Buitoni assolve i 18 “ok” della soprintendente Grifoni. «Certo sono impattanti, ma ora va meglio di prima»

3 MINUTI DI LETTURA





«Il parco della Rimembranza era in avanzato degrado, mentre i nuovi chioschi, progettati in minor numero rispetto a quanto voleva il Comune, gli daranno una nuova vita. Ammetto che sono impattanti e poco leggeri, ma occorre giungere a un compromesso anche perché lì non esiste un vincolo particolarmente esteso. Non capisco le proteste dei commercianti e degli ambientalisti, mentre il senatore Giovanardi strumentalizza politicamente la vicenda».

Il sottosegretario ai Beni Culturali Ilaria Borletti Buitoni, esponente di Scelta Civica nel governo Renzi, interviene sui chioschi modenesi in costruzione al parco storico di viale Martiri, bloccati dal Tribunale e sottoposti a indagine.

«Non voglio fare commenti - continua il sottosegretario - sull'intervento del Tribunale che farà il suo corso, ma sul ruolo del ministero occorre dire chiaramente com'è andata la vicenda. L'ho seguita da vicino, avevo anche in previsione di venire a Modena a rendermi conto di persona, ma poi il malore delle settimane scorse del ministro Franceschini me l'ha impedito. Mi sono però fatta fare dalla struttura del direttore regionale Carla di Francesco un film preciso, per rendermi conto della situazione e farmi di conseguenza una chiara opinione sul ruolo che a noi compete a questo riguardo».

Boletti Buitoni richiama anzitutto il decreto di vincolo che secondo gli ambientalisti impone - questa è anche l'opinione del giudice Eleonora De Marco - di non costruire. «È vero, sul vostro parco esiste un atto di vincolo di tutela - spiega il politico, ex presidente del Fai - ma si tratta di un decreto generico. Quel luogo era molto, molto degradato anche se ammetto che le nuove strutture sono particolarmente impattanti e sono fisse rispetto a prima, anche perché debbono essere antisismiche per legge. Invito però a ricordare com'era prima la striscia verde tra due strade molto trafficate. Non scordiamo la qualità delle baracchine, senza dimenticare che anche grazie al lavoro dei nostri uffici di tutela dagli 11 chioschi preventivati, oggi siamo scesi a quattro. Non mi paiono tanti e non comprendo neppure perché i commercianti del centro storico si lamentino, si tratta di luoghi diversi».

Ilaria Borletti dunque assolve la soprintendente Paola Grifoni, attuale capo dell'ente che ha dato al progetto comunale ben 18 via libera: «Le nostre autorizzazioni sono state strumentalizzate politicamente mentre abbiamo accolto positivamente il principio di riqualificazione della zona, posta in posizione infelice. Forse gli ambientalisti avranno rilievi da fare sul piano urbanistico, perché dal nostro punto di vista tutto risulta regolare e assicuro che non c'è alcun problema al verde. Non ci sono danni, come ho sentito dire, né all'importante cedro dell'Himalaya né alle radici delle piante storiche. Credo si possa tutelare la memoria dei morti della prima guerra mondiale anche con quattro chioschi. Ma perché tutti non si sono lamentati del degrado precedente?».

Borletti Buitoni attacca poi in maniera frontale il senatore Ndc Carlo Giovanardi, candidato sindaco di Modena e nella stessa maggioranza governativa: «Mi colpisce molto - dice - che il senatore Giovanardi attacchi ora, ad anni di distanza dall'inizio del progetto. È anche modenese: perché non ha detto nulla sul degrado precedente? Mi pare si tratti di una faida politica e credo occorra ritrovare la calma. Su Italia Nostra e gli altri ambientalisti posso invece credere che, per il rispetto che ho per loro, probabilmente vedono problemi negli atti urbanistici, non certo nelle nostre autorizzazioni».

Stefano Luppi