Induce una 40enne a scene di erotismo sulla chat: assolto
Imputato un voyeur 50enne che si spacciava per donna per spingere l’altra a far sesso: per il giudice non era reato
Era imputato per violenza sessuale via internet, un reato piuttosto insolito che nasce quando uno induce con raggiri una persona a esibizioni erotiche che vengono equiparate a una violenza vera e propria. Il giudice lo ha assolto perché l’accusa non sarebbe risultata fondata (la motivazione sarà nota con il deposito della sentenza). L’aspetto più singolare di questa vicenda è che l’imputato si era spacciato per donna per indurre a far sesso da sola un’altra donna, una modenese, e vederla mentre si esibiva in chat.
L’insolito caso è stata trattato ieri mattina davanti al giudice delle udienze preliminari Paola Losavio. Imputato un ultracinquantenne di Malnate, provincia di Varese, difeso dall’avvocato Giorgio Pelliciardi. Quattro anni fa, si mise a navigare su siti osé con messaggerie e chat finché non si imbattè in una quarantenne che abita in un paese alle porte di Modena. Iniziò una conversazione spacciandosi per donna e tra i due nacque una certa intesa che sfociò presto in uno scambio di battute maliziose. A quel punto il lombardo, sempre facendosi credere donna, indusse l’amica a uno strip pepato che poi portò a un’esibizione di autoerotismo che l’uomo si è goduto comodamente davanti allo schermo del suo computer.
La cosa non finì lì, perché stando alla ricostruzione della Procura basata su quanto ha poi raccontato la presunta vittima, i due si sarebbero incontrati di nuovo via chat: più volte e ogni volta si sarebbero creati i presupposti per cui la finta donna finiva per spingere l’ “amica” a lasciarsi andare in spettacoli in chat per appagare il suo voyeurismo. Ma qualcosa si è rotto e una sera la modenese ha fatto sapere all’ “altra” che sapeva tutto: non era una donna, bensì un uomo e sapeva chi era e dove stava. Era anzi intenzionata a dire tutto a sua moglie. Le rivelazioni erano anche accompagnate da richieste che però il cinquantenne lombardo non ha ottemperato e così la quarantenne modenese ha sporto denuncia contro l’uomo per violenza sessuale via internet sostenendo che era stata raggirata e quindi aveva di fatto subito una violenza mostrandosi allo sconosciuto mentre si mostrava davanti a una telecamera nella sua intimità.
La tesi non ha però convinto il gip che al termine del giudizio con rito abbreviato ha assolto l’imputato.