Gazzetta di Modena

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INTERVISTA AL SEGRETARIO mario orI

Pdci, ipotesi tandem con l’Idv per Muzzarelli

Pdci, ipotesi tandem con l’Idv per Muzzarelli

I Comunisti Italiani per urbanistica e lavoro. «Liste civiche a Sinistra? Non convincono»

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Un alleato fedele, ma al tempo stesso pronto a far pesare la propria opinione sui temi programmatici ritenuti fondamentali per amministrare al meglio e secondo i piani la città. Si presenta così il Pdci, Partito dei Comunisti Italiani, alleato a sinistra del Pd e di Giancarlo Muzzarelli alle imminenti elezioni amministrative. Ne abbiamo parlato con Mario Ori, il segretario provinciale , il quale anticipa anche come la lista conta di presentarsi al voto.

«La nostra intenzione è di esserci e di presentare la lista - esordisce Ori - non è escluso che, visto il nostro numero non particolarmente elevato, non possiamo fare un “tandem” con Idv basato su un accordo programmatico ben definito, sempre sostenendo Giancarlo Muzzzarelli sindaco. Un po’ quello che avverrà a Castelfranco.

Quindi niente liste civiche come Modena in Comune?

«Anche la frammentazione è un problema per l'elettore, Ancor più in questa fase di progressiva riduzione degli spazi di rappresentanza. Siamo disposti a collaborazioni, che non siano liste civiche né artificiose costruzioni di nuovi partiti: piuttosto accordi programmatici con forze, diverse e distinte, con le quali però si trova accordo e collaborazione sui programmi che riteniamo rilevanti per il governo locale. In tal senso in diversi Comuni della provincia stiamo costruendo liste comuni con IdV e PSI».

Veniamo a Modena: come vede il futuro?

«La giunta Pighi ha attraversato momenti difficili, ma nel complesso il nostro giudizio è positivo. La realtà attuale chiede però un cambio di passo. I punti che riteniamo fondamentali sono: sostegno all'economia e ai redditi dei lavoratori; mantenimento in mano pubblica del controllo dei servizi erogati; una riorganizzazione della macchina amministrativa che consideri i lavoratori una risorsa, e come tali li valorizzi e non li punisca ulteriormente.

E l’urbanistica?

«Sono temi che han fatto molto discutere e ancora faranno discutere. La città che uscirà dal PSC in fase di costruzione dovrà vedere l'arresto dell'occupazione di suolo, il recupero e la riqualificazione degli spazi esistenti in funzione di una sostenibilità non solo ambientale ed energetica, quanto anche servizi a rete (una città più compatta si serve meglio) e sociale. In tutto questo dando la massima attenzione ai problemi, abitativi in primis, delle fasce deboli: famiglie a basso reddito, coppie giovani, anziani soli, utilizzando appieno tutti gli strumenti a disposizione e sperimentando anche nuove forme di abitazione.

E con il Pd che rapporti avete?

«Non abbiamo partecipato alle primarie, sono uno strumento che non ci appartiene e non ci convince. Le polemiche seguite alle primarie della città ci danno anche ragione, e sono state certo un danno per il Pd e forse non solo. Il Pdci non è intervenuto né prima né dopo: ora però siamo disposti a discutere e collaborare con il Pd e il suo candidato Muzzarelli, nella misura in cui si accettino nel programma i temi di cui le parlano a patto che la prossima amministrazione veda un coinvolgimento davvero pieno e diretto di tutta la coalizione».

E in prospettive quali forme ritiene migliori per la politica?

«Il rilancio della politica nasce dal rilancio dei partiti. Il fiorire di liste civiche e di movimenti “antipolitica” rappresenta un pericolo per la democrazia: come è stato ampiamente dimostrato negli ultimi 20 anni, difficilmente esprimono un pensiero organico, hanno strutture fragili, poco trasparenti, sono facilmente attraversabili da spinte reazionarie e manovrabili da figure discutibili».

Andrea Marini