Poletti: ballatoio chiuso, ma libri accessibili
La messa in sicurezza sarebbe troppo costosa. Soltanto il personale della biblioteca lo può usare
Da alcuni mesi, come hanno rivelato alcuni utenti che si sono rivolti al nostro giornale, la biblioteca civica d'arte Poletti (che si trova nel Palazzo dei Musei, in largo Sant’Agostino) ha inibito l'accesso al pubblico del ballatoio sul quale sono collocati migliaia di volumi. Interi argomenti di storia dell'arte e dell'architettura, che non sono più accessibili direttamente.
Problemi di sicurezza, è la motivazione dei tecnici, che hanno analizzato il problema e concluso che l’intervento di messa in sicurezza verrebbe a costare una cifra considerata eccessiva in questo momento. Così una biblioteca a "scaffale aperto" - significa a libero accesso, con il pubblico che può scegliere da sé i libri - si trasforma in una biblioteca di diversa gestione.
La Poletti è dunque aperta al pubblico, ma in versione "menomata" con gli addetti che salgono sul ballatoio "pericoloso" - loro sono formati per schivare il pericolo, spiegano i tecnici comunali - a prelevare i titoli scelti a catalogo dagli utenti.
Il personale alle domande del pubblico risponde che la biblioteca, nell'attuale sede da novant'anni, sarà trasferita al Sant'Agostino: probabilmente accadrà nel 2018, visto che il restauro dell'ex ospedale non è ancora partito.
Riferisce l'ufficio stampa: «La Poletti è aperta e tutti i testi consultabili e disponibili al prestito sono richiedibili agli operatori. È vero che il piano ballatoio, per le norme sulla sicurezza, è accessibile solo al personale, così come è vero che per la biblioteca è previsto il trasferimento nel nuovo Polo culturale dell’ex Sant’Agostino con nuovi allestimenti. Le difficoltà economiche del Comune hanno anteposto, specialmente dopo il terremoto, altre emergenze a un progetto specifico per il ballatoio della biblioteca per consentirne il libero accesso a tutti. Al momento l’intervento non è stato previsto, ma potrà eventualmente essere valutato nei prossimi mesi. In ogni caso, non si tratta dell'unica biblioteca dove non tutte le ricerche dei testi si possono fare a scaffale, per gli utenti delle biblioteche specialistiche è consuetudine ricorrere ai cataloghi per l'individuazione dei libri necessari ai propri studi».
«I cataloghi digitali - conclude l’ufficio stampa - oggi facilitano questo compito, offrendo molte chiavi di ricerca e la ricerca tramite catalogo è comunque necessaria perché parte del patrimonio è collocato nei depositi esterni alla Poletti». (s.l.)