Gazzetta di Modena

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Chioschi, documenti consegnati

Chioschi, documenti consegnati

Inchiesta sul parco e sequestro dei cantieri. Il Comune: completata la laboriosa ricerca negli archivi

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Può entrare nel vivo l'inchiesta della Procura sui chioschi in costruzione al parco e sequestrati nei giorni scorsi. Ieri il Comune, al centro di una ordinanza durissima scritta dal gip modenese Eleonora De Marco, ha reso noto in un comunicato di avere fornito al Corpo Forestale dello Stato che si occupa delle indagini «in triplice copia autenticata tutti i documenti degli ultimi dieci anni relativi ai chioschi storici del parco delle Mura così come richiesto nei giorni scorsi dalla Procura. Il Comune aveva già fornito, con il settore Edilizia, la documentazione contenuta nell’archivio corrente relativa ai permessi di costruire dei chioschi in corso di realizzazione e, con il settore Commercio, quella sugli atti di autorizzazione e concessione riferiti al 2013. La richiesta dei fascicoli completi di dieci strutture rispetto ad autorizzazioni e concessioni per gli ultimi dieci anni ha richiesto, come è normale, qualche giorno in più per compiere le necessarie e sistematiche ricerche d’archivio, le verifiche in termini di completezza e la predisposizione degli atti in tre copie autenticate».

Ma oltre agli aspetti giudiziari, con il Tribunale che ritiene i chioschi costruzioni illegittime, c'è da registrare anche le polemiche tra il sottosegretario del Ministero dei beni culturali Ilaria Borletti Buitoni (Scelta civica) e il senatore Carlo Giovanardi (Ncd). Ieri al Senato Giovanardi ha accusato la "collega" di maggioranza di non avere risposto alle sue interrogazioni depositate a febbraio e al contempo di averlo attaccato nella intervista della Gazzetta.

«Le mie interpellanze non hanno ancora ricevuto risposte, chiedo quindi al presidente del Senato di sollecitare il governo affinché si presenti in aula per rispondere sul parco della Rimembranza. Nel frattempo, procede la cementificazione del parco dove dovrebbero sorgere otto megachioschi in cemento armato, già in costruzione, contro i quali sono intervenuti Italia Nostra, Fai e molte associazioni ambientaliste. È così intervenuta la magistratura che in Italia interviene nell'inerzia dei Comuni e delle Soprintendenze e ha proceduto al sequestro di tutto il cantiere al fine di impedire lo scempio ad opera di questi ecomostri. Con grande sorpresa ho letto l'intervista del sottosegretario che, anziché attaccare i cementificatori del parco, attacca me chiedendosi dov'ero quando sono iniziati i lavori. Vorrei ricordare che, io e gli ambientalisti, non abbiamo detto nulla perché questo progetto non è mai stato discusso in consiglio comunale. Siamo intervenuti quando sono cominciati a sorgere questi mostri in cemento armato nel parco. Avevo chiesto al ministero dei beni culturali di rendere conto al Parlamento dei motivi del mancato intervento di tutela delle strutture periferiche del Ministero che avrebbe potuto evitare uno scempio al parco della Rimembranza».

Stefano Luppi