«Finalmente riconosciuta la mia innocenza»
L’ex consigliere di FI Gabriele Giovanardi era stato querelato per diffamazione da Claudia Severi
Riconosciuta a livello assoluto e definitivo l'innocenza dal reato di diffamazione a mezzo stampa per l'ex consigliere di Forza Italia Gabriele Giovanardi. È lui stesso a parlane. «Torno su una vicenda del lontano 2006 – dice – riguardante i miei interventi di allora, sulla questione dei fondi pubblici in dotazione ai gruppi consiliari, alla luce della sentenza del tribunale civile di Modena intervenuta nel febbraio scorso, che mi ha mandato assolto da ogni addebito, rigettando integralmente le domande promosse nei miei confronti dall'allora consigliere comunale e attuale assessore Claudia Severi. È doveroso qui di ricordare che addirittura venne presentata da Claudia Severi nei miei confronti, ancor prima della citazione civile, nel marzo 2006, una querela penale per diffamazione a mezzo stampa avanti alla procura della Repubblica presso il tribunale di Mantova, procedimento anch'esso perdurato fino al 2011 ma conclusosi con l'archiviazione e quindi anche in questo caso con mia piena soddisfazione». Un piccolo dettaglio dei fatti. «Il senso dei miei interventi di allora – spiega - era quello di aprire una discussione seria e fattiva sul tema dell'uso dei fondi consiliari, dopo le notizie apparse sulla Gazzetta di Modena, che profilavano problemi di legittimità legati alle spese che i gruppi consiliari effettuavano con bonus ricevuto per ognuno dei propri componenti. Misi l'accento sulla assoluta attenzione che si doveva porre sull'uso dei fondi pubblici, trattandosi di denaro appartenente alla comunità cittadina, che non fosse in linea con l'assoluta trasparenza e adeguatezza che deve caratterizzare l'impiego delle risorse pubbliche».
Dopo 7 anni e tante vicissitudini, anche umane, la sentenza. «Il giudice - conclude Gabriele Giovanardi - non solo ha riconosciuto che gli articoli apparsi sulla stampa locale il 16 e il 17 febbraio 2006 non integrano alcun fatto illegittimo di diffamazione nei confronti di Claudia Severi, ma che le opinioni da me espresse a suo tempo (che si sostanziarono anche in una interrogazione consiliare in merito) sono da ritenersi corretti nell'ambito della critica politica e che era evidente l'interesse pubblico a tale dibattito, in un periodo storico caratterizzato da politiche di revisione della spesa pubblica».
«Pur tuttavia - continua l’ex consigliere - fui trascinato ingiustamente in un giudizio civile durato quasi otto anni, pesante anche moralmente per me e per la mia famiglia, e che forse influì sulla mia decisione di abbandonare l'attività politica. Oggi mi è stata resa giustizia ma resta l'amarezza per essere stato per anni coinvolto in procedimenti dimostratisi ingiustamente promossi nei miei confronti». (al.scibona)