Gazzetta di Modena

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Regolamento Unesco: slitta tutto

Regolamento Unesco: slitta tutto

Tempi lunghi per il compromesso fra la tutela di piazza Grande e il commercio

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Fallisce per ora l'approvazione da parte del Consiglio comunale del nuovo regolamento Unesco per la gestione del sito patrimonio mondiale dell'umanità composto da piazza Grande, Duomo e Ghirlandina. Troppo complicati i rapporti con le associazioni di categoria dei commercianti, che hanno bocciato senza riserve il documento nelle settimane scorse. Se ne occuperanno, dunque, l'amministrazione e il consiglio che usciranno dalle urne il 25 maggio e in questo modo va in fumo l'entrata in vigore di un documento che sarebbe stato un unicum o quasi tra i 49 siti italiani dell'Unesco.

Una "tegola" per il Comune che nei mesi scorsi aveva portato avanti un piano in più fasi, pianificate dall'assessore alla cultura Roberto Alperoli: dopo il lungo e accurato lavoro preparatorio del comitato di pilotaggio del sito Unesco, diretto da Francesca Piccinini, la giunta intendeva approvare in marzo il documento in modo che il consiglio comunale riuscisse a discuterlo in aprile prima appunto delle elezioni amministrative. Ma la replica delle associazioni è stata particolarmente dura su numerose parti della bozza di regolamento e in più pare che in giunta non tutti gli assessori fossero entusiasti del regolamento da approvare.

Il Comune ha convocato per la fine di aprile Lapam, Confcommercio, Cna e Confesercenti che hanno già da ora le idee chiare su quali temi occorre modificare per emendare il regolamento. Sostanzialmente per gli associati di Rete imprese Italia gli ambiti sono tre e riguardano il ruolo del comitato tecnico Unesco, le caratteristiche dei negozi che ricadono nelle immediate vicinanze del sito e la tipologia degli esercizi ammessi in zona.

Dopo avere disertato il primo incontro fissato con l'assessore alla cultura, gli esercenti sono andati a quello in cui era presente anche il sindaco Pighi, oltre ad Alperoli e Prampolini. Ora i vertici di Lapam, Confesercenti, Confcommercio, Cna stanno preparando un documento in cui chiedono che il comitato Unesco - composto da Comune, Curia, Soprintendenza e altri - non possa avere un ruolo amministrativo e dunque non possa imporre alcunché. Per le associazioni, dovrebbe dare solamente , su tipologia e caratteristiche dei negozi, un parere non vincolante perché già esiste una disciplina del commercio che regola tutto.

Per i negozianti occorre anche arrivare a un compromesso, una "limatura" per usare i termini utilizzati nei documenti dai rappresentanti commercianti, sulle caratteristiche di vetrine, serrande, insegne. Insomma, chiedono al Comune che in "zona due", limitrofa al sito Unesco, i requisiti artistici siano messi da parte anche perché le regole riguardo ad esempio le "cappottine" in centro storico, esistono già.

Ma forse il compromesso più complicato da raggiungere sarà riguardo alle tipologie di negozi in centro. Attualmente la bozza dice, tra le righe, che negozi come i kebab non possono essere collocati a meno di 150 metri dai principali monumenti cittadini. I commercianti si chiedono come sarà possibile da parte del Comune bloccate legalmente l'apertura di qualunque tipologia di negozi.

Ogni discussione è ancora aperta, ma si ha la sensazione che il regolamento quando sarà approvato potrebbe essere troppo “leggero”, perdendo così la funzione che gli avevano dato i tecnici che hanno operato sulle carte fino allo scorso dicembre, prima di lasciare il via libera alla politica. Il Comune in questa fase ancora "aperta" si limita a prendere atto della situazione, con la "palla" che passa all'incontro di fine aprile e poi definitivamente alla prossima giunta. «Il confronto sta procedendo», conclude l'assessore alla cultura e turismo Roberto Alperoli. Stefano Luppi