Il dramma dei disoccupati senza pensione
I dati di Cgil sui tanti casi di “over 55” privi di reddito dopo avere perso il lavoro. Storie senza sbocchi
Non ci sono solo gli esodati, categoria sociale, creata dall'ex ministro Fornero, di lavoratori che si sono improvvisamente ritrovati senza lavoro e senza pensione. Ci sono anche storie di persone che, improvvisamente, dopo aver perso il lavoro, non riescono più a trovare occupazione perché considerate anziane. Tanti i casi che la Cgil si è trovata a gestire in questi mesi. Si tratta di ultra 55enni, disoccupati e senza pensione. Sono i cosiddetti disoccupati-adulti. Perché tra quelle 30mila persone in cerca di occupazione (il 10% della forza lavoro), ci sono anche loro. Fra disoccupati e inoccupati, infatti, i giovani sono il 30-35%. I restanti abitano questo limbo. E a farne maggiormente le spese sono ancora una volta le donne, danneggiate dalle ultime riforme pensionistiche, che hanno ristretto i diritti di accesso alla pensione.
«Assistiamo a un afflusso inedito, sempre più numeroso di persone con carriera lavorativa avanzata, espulse dalle aziende spesso a causa della crisi - dice Tamara Calzolari, responsabile welfare di Cgil Modena – e che trovano sempre più ostacoli ad accedere alla pensione stessa». Alle prime difficoltà le aziende tendono infatti a liberarsi dei lavoratori che costano di più, ovvero quelli con maggiore anzianità, che si ritrovano così espulsi e faticano maggiormente a ricollocarsi, «a maggior ragione nella giungla dei contratti precari e flessibili che non hanno mai conosciuto prima nella loro esperienza lavorativa», puntualizza Monia Auricchio di Nidil/Cgil. «Spesso ai presentano ai nostri sportelli – continua Calzolari - lavoratrici nate negli anni Cinquanta, che anche volendo utilizzare la cosiddetta “opzione Donna” per andare in pensione anticipatamente, hanno la strada sbarrata dall’interpretazione restrittiva dell’Inps». Opzione Donna è una legge entrata in vigore nel 2004 in regime sperimentale, che offre alle donne di andare in pensione a 57 anni, purché abbiano almeno 35 anni di contributi. Ma non per tutte è andata liscia. Lo racconta una delle donne che si sono rivolte a Cgil, che preferisce rimanere anonima. Dopo avere lavorato 36 anni come impiegata in una piccola azienda metalmeccanica, infatti, la signora ha deciso di usufruire dell'Opzione Donna. I 57 anni li compie ad agosto dell'anno prossimo, possiede l'anzianità di servizio (36 anni) ma l'Inps ha interpretato restrittivamente la legge e così da otto mesi è priva di reddito.
«L'Inps – racconta – sostiene che oltre ai requisiti dell'età e dell'anzianità di servizio è necessario incassare la pensione entro la data di scadenza della legge. Usufruendone io avrei diritto alla pensione nel 2016, ma Opzione Donna a quel punto sarebbe scaduta. Questo significa che sono senza reddito, non posso lavorare perché devo accudire i miei genitori, ma a 56 anni sarà comunque difficile trovare occupazione».
Una possibilità sarebbe versare dei contributi volontari, ma senza reddito è da escludere. L'ultima spiaggia è la pensione di vecchiaia, ovvero aspettare di avere 65 anni.
«Ci raccontano storie di disperazione, si sentono abbandonate, c’è chi arriva a minacciare gesti estremi – aggiunge Calzolari – e spesso anche per noi sindacalisti diventa difficile motivare le persone a reagire». Tra le tante storie anche quella di Tiziana Nasi, che oggi ha 60 anni e da due anni è priva di reddito (senza lavoro, né pensione). Quando aveva 40 anni la signora Nasi è andata a lavorare nel maglificio carpigiano Sicem. Dopo una decina di anni l'azienda è entrata in crisi, ha chiuso e Tiziana è entrata in mobilità. Per quanto ha potuto si è arrangiata, tra ammortizzatori, corsi di formazione e piccoli lavori saltuari. Oggi, a 60 anni, è tutto diverso. Da una parte la crisi, dall'altra l'età e sono più di due anni che non percepisce reddito: nessuno la assume e non ha i requisiti per la pensione. «Per la Fornero siamo ragazzine – dice – per il mondo del lavoro “vecchie”. Mi aiuta la mia famiglia, ma sono elemosina. E rischio di perdere la casa».