Valentina colpita più volte con il martello
Oggi le autopsie per confermare la dinamica della tragedia. I vicini: «Un tonfo e strilli, poi il silenzio»
FINALE. «Ho sentito un tonfo, un rumore, poi gli strilli di una persona. Mi sono anche affacciata sul pianerottolo, ma a quel punto era tutto in silenzio. Mi sono tranquillizzata e sono tornata in casa. Non pensavo certo a una tragedia del genere...».
Romana, stimata e conosciutissima commerciante di Massa, titolare da decenni del Bowling, il negozio di abbigliamento che occupa il pianterreno del palazzo di via Einstein, è la dirimpettaia di Astrit e Valentina, entrambi vittime del dramma di mercoledì, accaduto alle 15. La suocera dell’ex sindaco abita infatti al primo piano, sopra l’emporio, e ieri ha raccontato ai conoscenti di essere stata convocata in caserma dai carabinieri per una testimonianza.
Anche gli altri inquilini dei piani bassi del palazzo parlano di un tonfo. «Un ciocc», dice in dialetto un’altra vicina, raccontando di qualche urlo, subito rientrato.
Le indagini del luogotenente Cappello e dei suoi uomini, coordinati dal sostituto procuratore Imperato, comunque proseguono. Altre persone saranno presumibilmente ascoltate, per ricostruire ogni dettaglio di una vicenda che ha scosso il paese. Di certo testimonierà il dottor Stefano Stipa, ex assessore e agli atti medico curante di Astrit, l’albanese venuto una ventina d’anni fa in Italia, dove ha poi conosciuto la donna che ha follemente assassinato a colpi di martello. Stipa ha già anticipato che Astrit non si era mai rivolto a lui, di recente, per segnalare qualche forma di disagio, a dispetto delle preoccupazioni dei familiari. La convinzione resta infatti quella di un omicidio d’impeto. Quanto alla dinamica del delitto, le risposte arriveranno dall’autopsia sui due cadaveri, fissata per oggi in Medicina legale. Risposta che andrà coordinata con i rilievi del Nucleo operativo dei carabinieri. I militari hanno descritto la donna riversa a terra, in un lago di sangue che toccava anche le pareti del corridoio dove è stata trovata, tra la cucina e il soggiorno. È lì che il compagno l’ha colpita. Forse con la seggiola, più probabilmente con il martello. Una, due, tre, più martellate, alla tempia e alla nuca della badante, che stava cercando di sfuggire a quella violenza. Astrit ha colpito Valentina anche quando era a terra, se la profonda ecchimosi che il cadavere presentava alla gamba sarà ritenuta coerente con il martello trovato sotto il corpo. Astrit a quel punto deve essersi “reso conto”. È uscito di casa, ha preso la Golf di Valentina, visto che la sua Marea era in panne. E si è buttato in autostrada, dove è morto schiantandosi a Soave contro il tir in sosta. Così, per assurdo, la polizia stradale di Verona dalla notte cercava Valentina. Per avvisarla dell’incidente, e della morte di Astrit. (a.setti)