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Cemento nel Parco / Chioschi, la pioggia non ferma il corteo - FOTO - VIDEO

di Beatrice Ferrari
Cemento nel Parco /  Chioschi, la pioggia non ferma il corteo - FOTO - VIDEO

Chiesto nuovo progetto per il parco. Un proprietario: bloccare i cantieri ha lasciato senza lavoro oltre cinquanta persone

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La pioggia non ha fermato ambientalisti e residenti che hanno partecipato alla «Camminata per il parco della Rimembranza», contro il cemento che lo sta invadendo con i cosiddetti “chioschi bulgari” sequestrati dalla magistratura. Fra i promotori Cittadini per il parco Ferrari, Fai, Garden Club, Istituto per la storia del Risorgimento, Italia Nostra, Lac, Legambiente e Wwf.

Obiettivo dell’iniziativa, sottolineare «lo scempio che si sta compiendo nel parco. Data la situazione non si può più tacere e bisogna che i cittadini si facciano sentire. Verrà ridotta notevolmente un'oasi verde in pieno centro storico, con cemento e locali volti alla ristorazione. Per non parlare della confusione che verrà prodotta e che disturberà i residenti delle zone limitrofe» incalza Giovanna Goldoni.

Il corteo, riunitosi in piazza Grande, ha percorso via Emilia, viale Martiri della Libertà, viale Rimembranze fino a piazzale Risorgimento, tra musica e poesie dedicate alla natura. Lo scopo è chiedere lo stop definitivo dei lavori e un nuovo progetto di valorizzazione del parco, salvaguardando il disegno originale con il rispetto delle aiuole e dell'alberatura, mantenendo vivo il significato simbolico del parco.Due vincoli vengono eretti a baluardo della salvaguardia del verde: quello culturale, ma soprattutto quello storico. «Il parco è stato inaugurato il 24 maggio del 1923 in memoria dei 960 soldati modenesi caduti durante la Prima Guerra Mondiale. Ogni albero rappresenta ognuno di essi e il parco deve continuare ad essere un luogo dedicato alla quiete e al ricordo di chi ci ha lasciato. Non ha nulla ha che fare con la ristorazione», spiega Rita Fornaciari del Garden Club. Se dal punto di vista storico il parco sembra essere intoccabile, cosa dire dal punto di vista ambientale? Nino D'Eugenio del Wwf: «Abbiamo appoggiato subito la battaglia contro i chioschi perché crediamo che il parco debba essere tutelato sia come posto pubblico sia come spazio verde». Tra i modenesi che hanno preso parte alla manifestazione gli argomenti sono gli stessi, dalla testa del corteo fino in fondo: aggressione nei confronti del verde pubblico e "cementificazione selvaggia". Se gli ambientalisti e residenti hanno deciso di dire la loro con questa camminata, anche uno dei proprietari dei chioschi messi sotto sequestro dice la sua, urlando a gran voce: «Bloccare i lavori ha lasciato a casa più di cinquanta persone».

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