Cisco e Carletti, duetto a sorpresa
Il cantautore e la voce dei Nomadi a Cracovia con gli studenti modenesi. Gran finale con “Bella Ciao”
Era tra i momenti più attesi, almeno in termini di svago e divertimento. E alla fine è arrivato, a concludere una due giorni di vista ai campi concentrazionari che, dal punto di vista emotivo, non è stata certo facile. Il concerto di Cisco inizia intorno alle 22, presso l’Accademia Metallurgica di Cracovia – che, a dispetto del nome, è un locale a tutti gli effetti.
Il cantautore carpigiano, insieme alla sua band, va in scena con la tappa polacca del suo nuovo tour, “Indietro Popolo”, che ripercorre i vent’anni di carriera live. Dopo i ringraziamenti di rito, tenuti da Silvia Mantovani per la Fondazione Fossoli e da Pierluigi Senatore, dal palco arrivano allora i “must” del cantante: da “I cento Passi” a “Ebano”, passando per “In un giorno di pioggia”. La band ripropone anche l’omaggio a Francesco Guccini, suonando nuovamente, dopo l’esibizione sul treno d’andata, una cover de “La locomotiva”. C’è spazio anche per un breve duetto con lo scrittore Paolo Nori, che legge, accompagnato dagli strumentisti, “L’edicola”, canzone composta da Ugo Cornia e dallo stesso Cisco durante un precedente viaggio ad Auschwitz. I ragazzi apprezzano: in duecento, circa, si scatenano sulle note del cantautore carpigiano, ballando, cantando, pogando. Alcuni, invece, si limitano ad una visione “più tranquilla”, dalle gradinate o dai tavoli del bar.
In generale, però, il pubblico è caldo. Si infiamma sui pezzi più famosi; e, naturalmente, quando sul palco sale Beppe Carletti. Il tastierista dei Nomadi, “new entry” del progetto della Memoria, si concede infatti per un’inedita collaborazione. A lui è dedicata tutta la seconda parte del concerto.
Assieme a Carletti il palco suona l’immancabile –a maggior ragione se si considera il contesto – “Auschwitz”, ma anche “Noi non ci saremo”. Sul finale, poi, il pubblico intona a gran voce “Io vagabondo”, costringendo la band ad accontentarlo e addirittura a concedere il bis. Una collaborazione, poi, che continua anche su “Bella Ciao”, introdotta dallo stesso Cisco come “una canzone di libertà, e non di partito”. Un duetto importante, quello con “Mister Nomadi”, che riesce perfino ad emozionare il cantautore carpigiano.
Marcello Radighieri
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