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XXL di Maranello: «Non svuoteranno la ditta Di qui non ci muoviamo» - FOTO - VIDEO

XXL di Maranello: «Non svuoteranno la ditta Di qui non ci muoviamo» - FOTO - VIDEO

Maranello. Un picchetto dei dipendenti della XXL davanti allo stabilimento: «Il gruppo è stato messo in liquidazione ma questo non sarà un altro caso Firem»

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MARANELLO. «Non vogliamo un nuovo caso Firem». Sono determinati i dipendenti della XXL di Maranello. La società è in liquidazione e loro hanno organizzato un presidio davanti all’ingresso di via Giuseppe Farina, aperto ventiquattro ore al giorno. «Siamo qui dal 25 marzo - ha spiegato Pietro Tagliatini - da quando abbiamo appreso che il gruppo è stato messo in liquidazione. Vogliamo difendere i nostri diritti. Abbiamo lavorato tanto per l’azienda, facendo anche straordinari non retribuiti, poi chiudono dalla sera alla mattina? Siamo famiglie a monoreddito, ci sono genitori single, mamme che hanno lavorato tanto e ora ci troviamo in mezzo a una strada». Domattina è previsto un incontro con i liquidatori per avere garanzie sul futuro. La richiesta minima è la cassa integrazione, ma le difficoltà non mancano. «Per la cassa integrazione straordinaria occorrono 24 mesi di attività - ha dichiarato Ilenia Gatto, funzionario di zona Cgil - però l’azienda è nata da una fusione quindici mesi fa. I dipendenti dovranno fare riferimento alle vecchie aziende per cui lavoravano prima, ovvero Crea e Studio Immagine. Andremo al tavolo con la Provincia. Con la cassa straordinaria si possono ottenere dai 600 agli 850 euro per massimo sei mesi». «Abbiamo iniziato subito il presidio per evitare un nuovo caso Firem - hanno aggiunto i lavoratori - così i macchinari sono rimasti dentro. Temevano la decisione, ma siamo stati informati per ultimi. Abbiamo chiesto un incontro col sindaco Bursi. L’avevamo già incontrato quando ancora non si paventava la decisione, assieme a Paolo Alberto Ferrari e Giampaolo Bettuzzi, gli amministratori delegati». «Fino a due giorni prima - ha aggiunto la sindacalista - si discuteva dei piani di rientro. I lavoratori sono ottimi ragazzi, speriamo si faccia avanti qualcuno con l’affitto di ramo d’azienda, alcuni sono in una soglia vicina alla povertà». «Abbiamo ancora mensilità arretrate. Ci fidavamo dell’azienda».

Gabriele Farina