Uccisa a martellate Si scava nel passato del suo assassino
Finale. Gli inquirenti stanno interrogando i testimoni L’esame autoptico ha confermato i colpi inferti al capo
FINALE. Sono quasi una decina le persone interrogate dai carabinieri di Finale per definire nel dettaglio i risvolti dell’omicidio avvenuto mercoledì in via Einstein, a Massa. I militari hanno ascoltato alcuni inquilini del palazzo in cui vivevano Valentina Paiuc e Astrit Qejvani con l’obiettivo di supportare la tesi iniziale: è stato lui ad ucciderla a metà pomeriggio dopo una violenta lite. Ma soprattutto gli inquirenti stanno ascoltando diversi conoscenti dell’operaio 48enne, ora impiegato come giardiniere che si occupava del verde pubblico in diversi paesi della Bassa. E sempre più arrivano conferme sullo stato depressivo in cui l’uomo era caduto da qualche mese. Dopo il soggiorno a Pesaro insieme alla compagna, l’albanese era tornato a Finale qualche mese prima di lei. E probabilmente proprio quella lontananza era stata la causa scatenante della malattia. Il rientro di Valentina non aveva comunque migliorato la situazione tanto che la donna di origini moldave, supportata dalla figlia Natalia, aveva più volte proposto all’uomo di ricorrere alle cure di uno specialista.
Ma mercoledì la situazione è precipitata. Qejvani ha nuovamente palesato i suoi timori di essere abbandonato, ha iniziato una violenta discussione e ha impugnato il martello. Il raptus è stato improvviso e ha provato a colpire la sua vittima. Lei ha impugnato una sedia, l’ha usata come scudo, ma non è servito. E anche gli esami autoptici, effettuati ieri mattina al reparto di Medicina legale del Policlinico di Modena ed eseguiti dallo staff coordinato dal dottor Silingardi, hanno confermato i sospetti iniziali.
Ora si attende soltanto che il pubblico ministero Imperato autorizzi i funerali e partirà l’ultimo straziante viaggio di Valentina. Andrà in Moldavia, accompagnata dai familiari, dove riposerà nel cimitero che già ospita i suoi genitori. Alessio Roncati, il genero, sta seguendo tutto l’aspetto burocratico, cercando di ottenere in tempi rapidi i passaporti e i nullaosta di viaggio.
Discorso diverso vale per Qejvani: ha alcuni parenti in Liguria ed un fratello che vive in Grecia. Il ricongiungimento sarà un po’ più complicati.
Intanto in molti continuano ad interrogarsi su quell’omicidio-suicidio che tanto sta facendo discutere. A Massa la coppia non è particolarmente conosciuta, vivendo nell’appartamento da appena sei mesi, ma nel capoluogo Astrit e Valentina avevano una fitta rete di conoscenze. Lui, grazie ai diversi anni passati nelle cooperative di facchinaggio delle ceramiche, aveva conosciuto diversi finalesi che ne avevano apprezzato la disponibilità sul lavoro; lei invece si era fatta conoscere soprattutto nell’ultimo periodo in veste di badante di un’anziana signora.