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L’INTERVISTA

Samorì in corsa per Bruxelles «Vorrei aiutare il nostro Paese»

Ieri mattina alla convention dei seniores di Forza Italia Giampiero Samorì, è stato ufficialmente presentato come uno dei candidati della circoscrizione Nord Est per il Parlamento Europeo. In...

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Ieri mattina alla convention dei seniores di Forza Italia Giampiero Samorì, è stato ufficialmente presentato come uno dei candidati della circoscrizione Nord Est per il Parlamento Europeo.

In realtà come ci ha confessato prima di sedersi al tavolo di presidenza, la sua decisione non è ancora presa.

«È una decisione che devo prendere entro venerdì, quando dovranno essere comunicate le candidature - spiega - È vero che sono stato contattato, che mi è stata offerta questa importante opportunità di cui sono onorato. Ma ci sono tante cose da prendere in considerazione. Prima di sciogliere tutte le riserve devo però fare tutta una serie di valutazioni non soltanto politiche ma anche professionali».

Come noto Samorì è un uomo impegnato su più fronti dal punto di vista professionale. La campagna elettorale, che si gioca tutta sulla conquista delle preferenze richiederà un impegno quasi a tempo pieno per circa un mese; poi in caso di elezione il ruolo di parlamentare europeo potrà comportare problematiche di tipo personale che devono essere valutate.

«Vedremo» dice, ma visto l’entusiasmo con il quale i convenuti lo hanno salutato caldeggiando il suo passo verso Bruxelles c’è da giurare che alla fine dirà di sì.

«Quella per il parlamento europeo è uno di quei casi in cui si dovrebbero scegliere i candidati senza le preferenze. - commenta Samorì - A Bruxelles serve gente scelta sulla base della preparazione e non sulla base dell’aspetto fisico... O della bella faccia. Serve gente preparata perché nei prossimi 5 anni dovranno essere prese decisioni fondamentali per il futuro del nostro Paese. Penso al riassetto delle banche, al rapporto tra la Banca Centrale Europea e la politica. Non si può continuare con i tecnici che si muovono senza che la politica dia loro gli indirizzi. E poi il fondamentale rilancio dell’economia reale. Serve un nuovo “Piano Marshall” per rialzare la situazione dell’Italia e di tutti gli altri paesi che stanno soffrendo la crisi».