Crescono i malati di gioco: è allarme pure nella Bassa
Una ricerca lancia l’allarme: nel comprensorio ci sono tra 450 e 1800 ludopatici Sono appena venti le persone in cura ma il mondo sanitario chiede più controlli
È molto preoccupante lo spaccato offerto dai medici della Bassa sulla quota raggiunta dai malati di gioco d’azzardo. A parlare del fenomeno è Matteo Iori, presidente della comunità “Papa Giovanni XXIII” di Reggio Emilia, ospite ad un incontro organizzato a Medolla dal circolo medico Merighi. Nel modenese sono 140 i dipendenti patologici in cura nelle strutture. Di questi, 24 sono a Carpi e 20 a Mirandola. Nella Bassa l’80% sono maschi, il 20% gioca con le slot machine, il 25% con i gratta e vinci, il 22% rischia on-line ed i restanti si dedicano al lotto ed alle corse dei cavalli. La metà di loro ha un’età compresa tra i 28 ed i 38 anni, mentre il 20% sono giovani tra i 18 ed i 28 anni. Includendo poi anche i dipendenti patologici che non si fanno curare, si stima che nell’Area Nord ci siano dai 450 ai 1800 ludopatici. In altre parole in quest’area circa una persona su cento è malata.
Un altro dato allarmante è che al Sert mirandolese il numero dei dipendenti da gioco d’azzardo in cura è quadruplicato in due anni, passando da 5 nel 2011 a 20 nel 2013. Aumento dei casi d’assuefazione o semplicemente più persone hanno trovato il coraggio di curarsi? A supportare la prima ipotesi c’è il fattore terremoto. Da un recente studio condotto da medici giapponesi risulta che gli eventi sismici possono provocare danni ad una parte del cervello. Il risultato di questo deterioramento è che i soggetti interessati mostrano comportamenti più spregiudicati. Sesso, consumo di alcool e droghe e gioco d’azzardo sono praticati con più disinvoltura. Al di là del terremoto anche la frustrazione favorisce il fenomeno, infatti chi ha perso casa e lavoro a causa del sisma od anche chi era disoccupato da prima è più a rischio con scommesse, videopoker e lotterie.
Ecco il commento del direttore del distretto sanitario mirandolese Mario Meschieri: «Fino a pochi anni fa il Sert lavorava su altre dipendenze, ma oggi è già sul pezzo. È un male difficile da individuare: per altri tipi di dipendenze ci sono indicatori più precisi, nel caso del gioco d’azzardo l’assuefazione si deduce tramite il calo dei conti in banca e le crisi relazionali. La diffusione delle slot machines ha favorito il divulgarsi della dipendenza, ci vorrebbero più controlli».
Concorde la dottoressa Rita Morena Covizzi, per la quale occorre anche educare per prevenire. Interessante l'analisi del dottor Iori: «Il codice penale stabilisce che il gioco d’azzardo è illegale, salvo deroghe governative. I governi D’Alema, Prodi e Berlusconi di deroghe ne hanno concesse molte. Attenti a video lottery e slot machines: sono gli apparecchi più pericolosi». Proprio in questi giorni è partita una raccolta firme a sostegno della proposta di legge a sostegno della salute degli individui.