Defibrillatori a Sigonio e Barozzi
Due importanti donazioni per le scuole superiori seguite da corsi di formazione
Ancora una volta l’associazione Amici del cuore onlus di Modena offre un aiuto significativo per migliorare la sicurezza e la prevenzione negli ambienti di lavoro. È in questo caso il liceo Carlo Sigonio di Modena ad aver beneficiato della donazione di un defibrillatore di ultima generazione, consegnato dal presidente dell’associazione, prof. Gianni Spinella, alla preside, prof. Roberta Pinelli e che contribuirà a garantire la salute degli studenti e di tutti coloro che lavorano nell’istituto. «Mia figlia frequenta il primo anno del liceo Sigonio – spiega Eliseo Esposito, presidente del comitato genitori e infermiere del 118 di Modena – e da subito mi sono posto il problema relativo alla mancanza di uno strumento così importante per salvare una vita in caso di emergenza. Come comitato genitori ne abbiamo fatto richiesta a nome della scuola agli Amici del cuore, che si sono immediatamente attivati. Ci uniamo dunque alla preside e al consiglio d’istituto nel ringraziare l’associazione per questo dono». «La scuola è frequentata da circa 900 ragazzi – prosegue il presidente del consiglio d’istituto, Andrea Salvioli Bonetti – che durante l’orario scolastico svolgono anche attività sportive: una ragione in più per migliorare la loro sicurezza. Inoltre, da sottolineare per la sua importanza, è la mappatura che l’associazione sta realizzando, di tutti i defibrillatori donati fino a questo momento sul territorio, e che tramite un’applicazione per cellulari permetterà a chiunque in caso di emergenza, di localizzare il dispositivo più vicino».
In occasione di questa donazione, che permetterà di effettuare interventi d’urgenza in caso di arresto cardiaco-respiratorio, l’associazione ha inoltre provveduto a un corso di formazione per il primo soccorso e l’utilizzo del macchinario per una decina di professori, che hanno ottenuto la qualifica di operatori di Blsd. «La formazione – aggiunge Esposito - è fondamentale quanto la presenza dei defibrillatori in ogni luogo di lavoro: bastano poche ore per imparare le tecniche di primo soccorso che consentono di intervenire immediatamente, senza dover attendere l’arrivo dell’ambulanza, impedendo così il verificarsi di danni cerebrali nel paziente e preservando la qualità della vita anche dopo la rianimazione». Seguendo questo principio, in provincia di Modena sono infatti già 1700 gli esecutori di Blsd formati e certificati per l’uso del defibrillatore e gli Amici del cuore hanno puntato anche sulla formazione dei ragazzi: grazie al progetto Mini Anne, sono al momento circa 10mila gli studenti formati negli istituti superiori della provincia, attraverso un corso basato sulle linee guida Irc per il riconoscimento e la rianimazione della morte cardiaca improvvisa. Allo stesso tempo anche l’associazione Mogli dei medici italiani (sezione di Modena) concentra il suo impegno in questo campo: risale infatti a venerdì scorso la donazione di un nuovo defibrillatore all’istituto tecnico Jacopo Barozzi di Modena, seguita da un corso al personale docente per utilizzare il dispositivo in caso di necessità.
Sabrina Fiorini