«I cavatori piangono? Per ventidue anni oneri mai rincarati»
Castelfranco. Dura replica di Santunione e la civica Frazioni «Delle opere compensative promesse non c’è l’ombra»
CASTELFRANCO. “Finora di opere compensative neanche l'ombra”, Silvia Santunione e la lista civica Frazioni e Castelfranco replicano all'Ance, associazione nazionale costruttori edili, e all'Aniem Modena, l'associazione nazionale delle imprese edili. Nei giorni scorsi le due associazioni avevano chiesto che il Comune di Castelfranco riducesse le opere correlate alle attività estrattive, “rendendole sostenibili per le imprese”. «Ance e Aneim - replicano dalla lista civica - chiedono una riduzione delle opere compensative, spiegando che non sono sostenibili dalle imprese. Ma dimenticano che diverse di queste stesse opere sono state richieste non in funzione delle necessità dei cittadini, ma in quanto funzionali alle scavazioni stesse: in pratica servono a sostenere il traffico dei camion di ghiaia in ingresso e in uscita dalle cave». Emblematico - per la lista civica - il caso della rotatoria di Ponte Rosso, all'incrocio pericoloso tra via Muzza Corona e via Martiri Artioli, nella frazione di Piumazzo. Prima progettata dal Comune, poi nel '97 inserita come opera compensativa del Piae di allora. Finora non realizzata nonostante sia funzionale sia ai cavatori che alla cittadinanza. Per i primi migliorerebbe il traffico ina andata e ritorno dalle cave della zona, per i secondi migliorerebbe la sicurezza stradale. «Nel polo 12 di Piumazzo - continuano da Frazioni e Castelfranco - si è scavato dal '98 senza che sia stata realizzata nessuna opera compensativa, eppure i bilanci dei cavatori sono stati floridi in tutti gli anni del boom economico. Per quanto riguarda la correttezza dei cavatori, se oggi sono tali lo si deve anche alla nascita nel 2008 di tanti comitati e liste civiche che hanno costretto sia i cavatori che le amministrazioni a porre molta attenzione alla applicazione delle norme e obblighi convenzionali. Ricordiamo che una Società nel polo 12, grazie anche alle nostre sollecitazioni, è stata scoperta per avere scavato fino a 17-18 metri, più in profondità dei 10 consentiti. Purtroppo l'amministrazione non vuole estendere tali controlli sul rispetto della profondità come regola. Ma sarebbe necessario, anche perché le nuove norme precludono il rilascio di nuove autorizzazioni a esercenti inadempienti. Se non vengono eseguiti i carotaggi, come si può controllare che non si sia scavato oltre il consentito?».
Le associazioni di costruttori e impresari edili avevano anche chiesto «che Castelfranco riduca i gravosi oneri compensativi di escavazione, a fronte di un aumento del 20% degli oneri regionali». Ma, rimarcano dalla lista civica, «l'aumento delle tariffe regionali è arrivato dopo 22 anni in cui il contributo è rimasto fisso; la variazione non copre nemmeno l'inflazione del periodo e, per rendere l'idea, l'aumento del contributo su un camion di circa 16 metri cubi di ghiaia corrisponde ad un cornetto e caffè. Abbiamo una visione di sviluppo sostenibile ben diversa da quella di Ance e Aniem, che non hanno ancora capito che questa crisi strutturale ha messo in luce il fallimento dell'illusione di uno sviluppo perenne, senza fine».