Il cimitero è un museo Ma sparisce di tutto
Non c'era solo la statua di Marino Quartieri al cimitero monumentale di Modena, dove purtroppo in passato è stato rubato molto altro. San Cataldo è una sorta di museo della scultura a cielo aperto....
Non c'era solo la statua di Marino Quartieri al cimitero monumentale di Modena, dove purtroppo in passato è stato rubato molto altro. San Cataldo è una sorta di museo della scultura a cielo aperto. Pochi anni fa dalla tomba di Arsenio Crespellani, direttore del museo civico a fine '800, vennero anche sottratti busti di Giuseppe Graziosi e dunque il luogo andrebbe meglio tutelato. Ma è complicato trovare le risorse pubbliche per farlo.
Purtroppo nei cimiteri si ruba di tutto e di più, soprattutto rame: negli ultimi tre anni ne sono stati portati via alcuni quintali tra copertine delle tombe di famiglia, bancaletti, pluviali. Ma non solo: sparite anche alcune lapidi e pezzi di marmo tra il 2012 e il 2013 e si rubano anche i fiori freschi che i parenti mettono sulle tombe del caro estinto. Ovviamente non si ruba solo al San Cataldo, perché soprattutto il rame viene poi fuso generando un giro d'affari di tutto rispetto. Analogo destino per molte statue in bronzo, come quelle dei piloti di Formula Uno rubate al parco Ferrari o le sculture dedicate ai partigiani morti, sparite dai monumenti cittadini.
Quartieri è senz'altro un artista di indubbio valore per Modena. Scomparso 86enne nel 2002, Quartieri era allievo di Giuseppe Graziosi, uno degli artisti più importanti mai nati a Modena. Quartieri qui oltre che la tomba Gregni - dalla quale non è stata rubata altro - ha realizzato statue anche per la cappella di famiglia di Enzo Ferrari che ha arricchito di quattro bassorilievi di oltre tre metri di lunghezza.
Ma nello spazio monumentale del cimitero, realizzato come lo vediamo oggi ai primi dell'800 da Cesare Costa, ci sono anche capolavori di Graziosi come il "Profeta Ezechiele" realizzato nel 1910 per la tomba di Tito Giovanardi e la figura di donna ideata per la cappella Borsari. Importanti anche le statue di Ermenegildo Luppi e il Sacrario dei caduti partigiani scolpito da Arnaldo Pomodoro nel 1926. (s.l.)