Gazzetta di Modena

Modena

Rubata statua funeraria opera di Marino Quartieri

Rubata statua funeraria opera di Marino Quartieri

San Cataldo. Profanata la tomba di una bambina di dieci anni morta di leucemia L’appello della sorella. La scultura è dell’artista autore del monumento a Ferrari

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«È la statua che mia madre accarezzava, su cui piangeva e pregava e la sua perdita costituisce per noi familiari una immensa amarezza». Quella statua funeraria, che ricopriva la tomba di Gianfranca, una bambina di dieci anni morta di laucemia fulminante, è stata rubata da una cappella di famiglia al cimitero San Cataldo. Raffaella, sorella della defunta, mostra la foto della statua, per renderla “nota e non commerciabile” nella speranza di avere segnalazioni, recuperarla e rimetterla al suo posto, nel luogo più caro.

La statua ritrae a grandezza naturale la defunta ed ha un alto valore artistico, oltre che affettivo: è in bronzo ed è firmata dall’artista nell’angolo inferiore destro “Marino Quartieri 1958”. Si tratta dello scultore modenese - scomparso nel 2002 - che ha realizzato anche il monumento al Drake che si trova nel parco Enzo Ferrari. Il furto probabilmente è stato portato a termine da più persone: la statua è a grandezza naturale, misura 160 centimetri per sessanta e pesa un centinaio di chilogrammi.

Trafugarla non dev’essere stato un compito “leggero”. Ma di certo non è stato difficile: la cappella di famiglia si trova nel Piazzale Ovest, vicina al muro di cinta crollato anni fa. Da lì entrare in San Cataldo è una passeggiata. La serratura della cappella è stata forzata, ma non si trattava certo di una porta blindata. «Chi va a pensare che rubano da una tomba...» commenta Raffaella.

Ad agevolare il lavoro dei ladri, il fatto che i controlli sull’area cimiteriale, anche nel punto del muro crollato, sono di fatto inesistenti. «La dolorosa, ma doverosa spola tra uffici del cimitero e carabinieri - spiega Raffaella in una lettera - mi ha portata a scoprire che già da quasi due anni è crollato un lungo tratto del muro perimetrale ma, per lungaggini burocratiche e per intrecci di competenze, non è ancora stato ripristinato e attraverso quel varco entrano bande di delinquenti che compiono indisturbate furti e atti vandalici di ogni sorta. Spero che questa mia testimonianza possa essere utile a sollecitare gli uffici competenti e ad evitare ad altre famiglie lo stesso strazio».

Sul destino della statua trafugata, due le ipotesi. La prima è che sia entrata nel “giro” di opere d’arte rubate: Quartieri, pur non essendo un artista di fama internazionale, è noto e “commerciabile”. La cura con cui è stata portata via la statua depone a favore di questa possibilità La seconda ipotesi - che a Modena ha purtroppo tanti precedenti - è che sia stata portata in una fonderia e fusa per ricavarne - dalla vendita a peso - qualche centinaio di euro.