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Coop Estense: confermata la maxi-multa da 4,6 milioni di euro

Coop Estense: confermata la maxi-multa da 4,6 milioni di euro

Consiglio di Stato: «Vicende di Modena e Vignola ci fu abuso di posizione dominante con Esselunga: paghi la sanzione»

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La vicenda Coop Estense - Esselunga, segna oggi una nuova puntata tutta a favore di Bernardo Caprotti patron della catena milanese di supermercati che a Modena non è riuscito ad aprire il secondo supermercato in area ex-consorzio agrario a causa della “guerra” con Coop Estense. Una guerra nella quale la Sesta Sezione del Consiglio di Stato ieri ha affermato che ci fossero i presupposti dell’abuso di posizione la validità della sanzione di circa 4,6 milioni di euro, comminata il 6 giugno 2012 dall'Autorità Antitrust a Coop Estense per 'abuso di posizione dominante a fine escludente' ai danni di Esselunga, per le barriere all'ingresso in vario modo frapposte all'apertura di supermercati e ipermercati in provincia di Modena tra il 2001 e il 2009. Lo si legge in una nota.

Il Consiglio di Stato ha riformato così la sentenza del Tar del Lazio dello scorso agosto, che su ricorso di Coop Estense aveva annullato la sanzione perché aveva attribuito l'impossibilità di aprire nuove strutture a Modena e a Vignola a meri impedimenti amministrativi.

Su appello dell'Antitrust e di Esselunga, il CdS non ha ritenuto così. Per il Consiglio, si legge, «occorre guardare all'intero comportamento sostanziale di chi è in posizione dominante in un mercato, come lì era Coop Estense. Sicchè legittimamente l'Antitrust aveva rilevato che sugli impedimenti amministrativi aveva pesato in modo determinante il comportamento ostruzionistico di Coop Estense, esteso anche ad operazioni di acquisto e a prezzi molto elevati, di terreni per contrastare il temuto arrivo di Esselunga».

L'Antitrust, spiega la nota, aveva sanzionato Coop Estense perché i suoi interventi sui procedimenti amministrativi comunali erano finalizzati a creare barriere amministrative e così contrastare l'apertura di nuovi punti di vendita di Esselunga. In particolare, ha ora confermato il Consiglio di Stato, la strategia escludente di Coop Estense, concretata nell'intervento nell'ambito di due procedimenti di pianificazione urbanistica già avviati nei comuni di Modena e Vignola, era si' legittima in termini formalmente amministrativi ma illecita in termini concorrenziali. La legittimità del primo profilo non esclude infatti l'illiceità del secondo. Inoltre, nel caso di Modena, era risultato all'Antitrust che Coop Estense aveva acquistato, a un prezzo considerato quintuplo di quello di mercato, una porzione di un comparto interessato da una possibile pianificazione già iniziata da parte di Esselunga, al solo fine di apporre poi il suo pratico “veto” all'iniziativa della concorrente.

Esselunga esprime «soddisfazione» per la sentenza e auspica che «queste condotte poco lineari abbiano a cessare in futuro anche in altri ambiti territoriali».

Coop Estense dal canto suo si dice profondamente preoccupata per il precedente che viene a crearsi con questa sentenza. In una nota Coop Estense, «nel prendere atto della sentenza del Consiglio di Stato, non può che esprimere sconcerto per un pronunciamento che, di fatto, va a ribaltare completamente l’orientamento assunto dal Tar del Lazio. - viene spiegato - La cooperativa giudica questa sentenza preoccupante poiché va a sancire un principio che non ha precedenti, e cioè l’impossibilità che si determina per qualunque soggetto economico in possesso di alte quote di mercato, di intraprendere azioni di sviluppo se un concorrente volesse realizzarle al suo posto».