Il comitato No tax area porta l’istanza a Bruxelles
Una delegazione del Comitato No Tax Area per la Bassa, composta da Elisabetta Aldrovandi, Antonio Spica e Barbara Manferdini, è stata ricevuta a Bruxelles, presso il Parlamento europeo, dove, grazie...
Una delegazione del Comitato No Tax Area per la Bassa, composta da Elisabetta Aldrovandi, Antonio Spica e Barbara Manferdini, è stata ricevuta a Bruxelles, presso il Parlamento europeo, dove, grazie all’onorevole Magdi Cristiano Allam, ha potuto rappresentare le proprie istanze durante un’intervista videoregistrata.
«Fin dall'inizio della nostra battaglia - precisa Elisabetta Aldrovandi, autrice dell’intervento in Parlamento - avevamo sostenuto la necessità imprescindibile di portare le nostre richieste ai più alti livelli istituzionali, considerando prive di efficacia altre forme di protesta cosiddette di pancia, come manifestazioni di piazza o occupazioni di pubbliche vie. Grazie alle migliaia di iscritti al nostro gruppo, siamo riusciti a diffondere la richiesta dei nostri legittimi diritti, primi tra tutti lo stato di calamità e la No Tax Area, ossia la possibilità di esenzione fiscale per i lavoratori, imprenditori e pensionati colpiti da terremoto e alluvione tra il 2012 e il 2014. Siamo riusciti a contattare diversi parlamentari ed europarlamentari, e grazie all’onorevole Allam abbiamo potuto portare in europa la voce degli emiliani. Noi siamo un popolo tenace e coraggioso, ma è giunto il momento che lo Stato italiano e la stessa Europa comprendano il valore, non solo economico, ma soprattutto umano e sociale, che rivestiamo all’interno di una comunità dove troppo spesso chi lavora e paga le tasse viene stritolato e chi non contribuisce in nulla al bene sociale viene in ogni modo aiutato e giustificato. Un ultimo appello: chiediamo al Governo di emettere immediatamente un provvedimento di sospensione dei mutui e delle utenze per i Comuni alluvionati. A distanza di tre mesi, nulla è stato fatto in merito, e questo rappresenta un grave e autentico sfregio a un popolo sempre più considerato una massa di codici fiscali da spremere alle scadenze tributarie, e sempre meno un insieme di individui meritevoli di diritti e rispetto».