Gazzetta di Modena

Modena

La chitarra declinata sul Novecento

di Chiara Bazzani
La chitarra declinata sul Novecento

All’auditorium Verti del Vecchi-Tonelli un concerto di Vincenzo Saldarelli

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MODENA. Un omaggio per chitarra classica dedicato alla figura di alcuni compositori del Novecento è il fil rouge che percorre il recital di Vincenzo Saldarelli, questa sera alle 21, presso l'Auditorium Verti dell'Istituto Musicale Vecchi-Tonelli. Compositore e concertista, Saldarelli ha dedicato particolare interesse alla musica contemporanea; e stasera presenterà anche la sua recente pubblicazione di un doppio cd e un volume sul tema “Appunti di viaggio sulla chitarra nel XX secolo” (Edizioni GuitArt International).

Maestro Saldarelli il programma di questa sera resta dentro una cornice prettamente novecentesca?

«Sì, privilegia la musica del XX secolo perché gli autori di questo secolo sono stati per la chitarra molto importanti, in particolare c'è una letteratura contemporanea amplissima dagli anni '50 in poi, con autori come Boulez, Petrassi, Donatoni. Ho avuto la fortuna di conoscerne molti».

Gli autori sono diversi, qual è l'idea che percorre il programma?

«Il programma è costruito su una serie di omaggi ad alcuni autori. In apertura e in chiusura, con Barrios e Villa Lobos, volevo dare una certa idea della chitarra del '900, che è quella piena di colori e sonorità sudamericane. All'interno c'è un pezzo di Alvaro Company, che è stato mio maestro, ma è stato anche il fondatore della scuola di chitarra a Modena - di cui quest'anno ricorre proprio il cinquantennio. Il pezzo è “Corni da caccia”, dedicato a me, e si ispira a Beethoven. C'è poi un omaggio a un compositore modenese, Giovanni Indulti, il quale ha scritto questi “Quattro divertimenti brevi”. Brani complessi dal punto di vista della scrittura e della tecnica. Mi piacciono moltissimo e vorrei proporli al pubblico di Modena».

Nel programma ci sarà anche un pezzo composto da lei. Che pezzo è?

«Sono “Cinque studi” che ricalcano, nei titoli, i cinque capitoli delle Lezioni americane di Calvino. “Leggerezza” giocato su suoni armonici, “Rapidità” un pezzo piuttosto brillante, “Esattezza” è un pezzo molto ritmico, “Visibilità” presenta alcuni effetti particolari che rendono “visibili” in qualche modo certi suoni, infine “Molteplicità” che è una specie di compendio finale».