Lusetti a Legacoop? Venerdì la scelta
L’amministratore delegato di Nordiconad sempre più vicino alla candidatura per il vertice nazionale
Mauro Lusetti sempre più favorito. Dopo aver dato la sua disponibilità per succedere al ministro Poletti alla guida di Legacoop nazionale, il numero uno di Nordiconad ha incassato un primo sì a livello regionale al termine di un incontro che si è svolto lunedì a Bologna. Venerdì ci sarà il passaggio definitivo, quando la direzione regionale proporrà ufficialmente, nero su bianco, la sua candidatura per il vertice nazionale.
Il mondo delle coop rosse è in pieno periodo di consultazioni perché la geografia politica dovrebbe dire questo: all'Emilia la poltrona principale, alla Toscana la vicepresidenza, da vedere come si muoveranno gli imolesi. E soprattutto si tratterà di capire come si arriverà ad una candidatura condivisa. Modena ha un peso notevole: dalle partecipazioni in Unipol che legano alcune cooperative a doppia mandata, al colosso Coop Estense, al mondo dell'alimentare con Grandi salumifici Italiani fino a quello delle costruzioni, che proprio nei giorni scorsi è stato capace di nominare ancora una volta al vertice Ancpl, l'associazione delle cooperative di produzione e lavoro, Carlo Zini, numero uno della Cmb di Carpi.
Ed è anche con questo peso che un rivale come Gianpiero Calzolari ha risposto «no, grazie» alla chiamata di chi gli chiedeva di mettersi a disposizione. Motivo? Non è stata accettata l’ipotesi di una carica part-time, Legacoop vuole un presidente a tempo pieno e Calzolari non ci pena nemmeno a lasciare la sua azienda.
Così ci si è concentrati su Lusetti, che sembra averla spuntata definitivamente sulla presidente di Legacoop Reggio Simona Caselli. «Molte delle leghe della nostra regione - scrive infatti Calzolari - ritengono pregiudiziale ad un confronto di merito sugli obiettivi da assegnare al prossimo Presidente di Legacoop Nazionale la condizione di assumere l’incarico a tempo pieno». Per questo «ho deciso di ritirare la disponibilità che avevo offerto in nome di un progetto di rilancio del ruolo di Legacoop Nazionale - spiega Calzolari - in quanto, sulla base della positiva esperienza condotta a Bologna, considero che sia venuto il tempo che le imprese cooperative siano poste al centro e non alla periferia della nostra Associazione». Quello che Calzolari puntava a portare in sede nazionale, in sostanza, era un modello di presidente-imprenditore uguale a quello che lui già rappresenta a Bologna e simile allo schema confindustriale: sia Maurizio Marchesini, presidente di Confindustria regionale, sia Alberto Vacchi, numero uno di Confindustria Bologna, sono infatti anche a capo di aziende leader sul territorio. Un modello che, evidentemente, non avrebbe incontrato il sostegno degli altri vertici delle leghe emiliane. La parola ora al direttivo regionale, che venerdì metterà tutto nero su bianco. E per Modena potrebbe essere una giornata importante.