Mercato russo, appello alla Ue
Gorzanelli: «Rublo svalutato, serve una diversa gestione dei cambi»
«La svalutazione del rublo, di circa il 20%, sta portando molte società russe a rivedere i propri investimenti, con annullamenti o riduzioni di ordini». A parlare è Giovanni Gorzanelli, titolare con il fratello Paolo di Margen spa di Maranello, da cinquanta anni azienda leader nella produzione di sistemi di energia, che lancia l'allarme sulle conseguenze che gli assetti geopolitici della Russia stanno provocando alle piccole e medie imprese, anche modenesi, preoccupate per il rallentamento dell'interscambio commerciale con il nostro paese. «La Russia – spiega Gorzanelli – è per l’Italia un partner fondamentale; le possibilità di aumentare questo interscambio è evidente in quanto è il principale fornitore di energia intesa come petrolio e gas, ma anche per quanto riguarda tutte le materie prime che sono indispensabili per il nostro Paese». A preoccupare è, in particolare, il problema della “gestione” dei cambi delle valute. «Come è possibile – conclude l'imprenditore modenese – che si riesca a svalutare il rublo in misura così pesante e avere al contempo sempre un euro supervalutato nei confronti del dollaro senza ragioni logiche? Un’area come l’Europa, ancora in piena crisi, dovrebbe avere una moneta più debole nei confronti della moneta statunitense, invece accade il contrario. Il risultato è che le aziende americane sono più competitive, e che i russi hanno perso il 20% di potere di acquisto, a scapito comunque delle aziende europee. Di conseguenza c’è il rischio che per favorire le nostre esportazioni siano poco efficaci manovre, riforme e tagli, se poi non si incide in modo determinato sulla fluttuazione dei cambi. Mi pare evidente che gli Stati Uniti stanno utilizzando anche questo strumento per risalire la china della crisi economica. Non credo si possa dire altrettanto dell’Europa».