Moschea, presentati i nuovi documenti per avere l’agibilità
L’associazione islamica li ha consegnati in municipio Il sindaco: «Saranno valutati dal punto di vista normativo»
Nuovi sviluppi in vista nella questione moschea. L'associazione islamica di Sassuolo ha infatti comunicato in via ufficiale di aver presentato i documenti per la nuova richiesta di agibilità della sede di via Cavour. I documenti sono stati presentati al Comune lo scorso 27 marzo e hanno fatto partire l'iter di verifiche e controlli, che, negli auspici dei musulmani, porterà alla riapertura del luogo di culto. «Siamo in attesa di una risposta – spiega l'associazione di cultura islamica, che gestiva la moschea – che speriamo di ricevere a breve». Come molti ricorderanno la moschea di via Cavour è protagonista di un braccio di ferro con l'attuale amministrazione comunale che dura ormai da cinque anni. Chiusa una prima volta a causa di una serie di abusi edilizi che affliggevano la struttura (un soppalco e alcune pareti ) è stata poi riaperta dietro ricorso dell'associazione islamica al Tar. Secondo il Comune dopo aver sanato gli abusi la comunità islamica avrebbe dovuto presentare nuovamente richiesta di agibilità dei locali; secondo l'associazione e i suoi geometri e legali invece, la sanatoria andava considerata sufficiente. Il provvedimento di chiusura è stato sospeso dal Tar e la moschea ha ripreso a funzionare per circa due anni, fino a che, alcuni mesi fa, il Consiglio di Stato si è pronunciato nel merito e ha dato definitivamente ragione al Comune, imponendo all'associazione di richiedere nuovamente l'agibilità. Operazione che è stata portata a termine in questi giorni, con la presentazione all'ufficio tecnico di tutti i documenti, che dovrebbero provare la regolarità dello stabile dopo i lavori effettuati. Ora il Comune dovrà vagliare la domanda ed effettuare le opportune verifiche e al riguardo si prevede servirà un po' di tempo prima di un pronunciamento, che potrebbe determinare la concessione dell'autorizzazione alla riapertura. «Gli uffici stanno vagliando la richiesta – ha spiegato il sindaco Luca Caselli – nello stesso modo utilizzato per tutte quelle che arrivano all'ufficio tecnico. La valutazione avverrà esclusivamente sotto il punto di vista normativo. Gli uffici valuteranno se ora la struttura rispetta la legge». Da un punto di vista più politico, il sindaco, che già qualche settimana fa in un confronto con i giovani musulmani aveva loro consigliato di accantonare le proteste e cercare un luogo idoneo e presentare i documenti, è intervenuto affermando che: «Invece di fare i cortei, gli islamici, avrebbero fatto meglio a cercare fin da subito un geometra». Nelle ultime settimane il sostegno alla identificazione di un luogo di culto era arrivato anche dal vescovo di Reggio, Camisasca.