Nomine, Sabattini contro la Fondazione
Le scelte per il cda di Hera irritano il presidente della Provincia: «Serve una nuova etica»
Una Modena che cambia. E in questa Modena che cambia il presidente della Provincia Emilio Sabattini sembra non credere più.
La riflessione arriva dopo l’organizzazione del convegno sui 100 anni della Maserati, tenutosi la settimana scorsa: «Sapremo sfruttare occasioni di questo tipo o la porremo negli archivi. C’è bisogno di concorrere in modo condiviso al cambiamento e non rinchiudersi nelle rispettive autonomie e autoreferenzialità».
Chi sono i destinatari? Sabattini tira in ballo la Fondazione Cassa di Risparmio in seguito alle nomine Hera, che porteranno nel prossimo cda Mara Bernardini e Massimo Giusti. Sabattini non si fa problemi: «Chi mi conosce sa che la sobrietà è sempre stata tra le mie caratteristiche. E’ vero, faccio politica da tanti anni - almeno 35 - ma sono anche tornato a lavorato e non sono mai stato un peso. Se mi chiamavano ero a disposizione. Molti si chiedono se è giusto che poche persone debbano ricoprire più incarichi significativamente retribuiti, riproponendosi a Modena una sorta di modello Mastropasqua - va detto che Sabattini è nel consiglio di Autobrennero a titolo gratuito - Nella fattispecie stiamo parlando di due stimati professionisti ma il problema esiste anche se la responsabilità non sta in loro ma in coloro che li hanno nominati. Se il consiglio di Hera, che è una società quotata in borsa e deve sottostare a determinate regole, considerato che il socio di maggioranza è pubblico, si fosse dotato di un proprio codice comportamentale che prevede per ogni incarico un numero massimo di tre mandati, nessuno oggi avrebbe nulla da eccepire», riferendosi a Mara Bernardini.
E continua: «Due fondazioni hanno adottato una carta etica nella quale prevedono un periodo di quarantena per politici ed amministratori per evitarne l’occupazione da parte di questi. Si metta mano anche ad una carta etica per introdurre comportamenti relativi al tema più delicato degli incarichi. Ai membri del cda va riconosciuto un solo emolumento, qualora si assumano ulteriori incarichi per conto delle fondazioni, l’emolumento aggiuntivo va versato alla fondazione stessa. Oppure ci si dimette. Cambiare verso significa anche adottare un criterio per la definizione degli emolumenti relativi agli organi. Si prenda come riferimento il sindaco per l’indennità del presidente, quella degli assessori per il cda e quella dei consiglieri comunali per il comitato di indirizzo». (d.b.)