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Perseguita l’ex moglie: a processo

Perseguita l’ex moglie: a processo

Per anni appostamenti sotto casa, botte e minacce: 35enne rinviato a giudizio

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Rinviato a giudizio per stalking. Ma dietro questa accusa che, in base alla nuova legge, è pur sempre pesante (le pene previste sono consistenti), si scopre il caso di un marito abbandonato da una moglie stanca delle sue prepotenze che la cerca sotto casa, la picchia e la minaccia anche di morte. Una delle classiche situazioni borderline che possono sfociare in violenza grave, quella descritta dalla pubblica accusa. E che la difesa, avvocato Antonio Grillenzoni, cercherà di riportare ai fatti. Imputato è un 35enne di nazionalità moldava. Un immigrato in regola e con un lavoro. L’uomo era sposato con una connazionale 36enne e abitava con lei e una figlia in un appartamento a Modena. I due però hanno iniziato a non andare più d’accordo e la loro relazione si è incrinata. Probabilmente, dietro la decisione della moglie di separarsi di fatto (ma non ancora legalmente) c’erano alcuni episodi di aggressione da parte del marito. La donna ha infatti denunciato alcuni pestaggi subiti anche dopo l’allontanamento di casa con la bambina. In un caso è andata al pronto soccorso dove le hanno refertato una prognosi di venti giorni per le percosse subite: i segni erano più che visibili e avevano provocato lesioni.

Ma l’ex marito, però, non si limitava a pestarla. Dal 2009 al 2013, secondo l’accusa, l’ha perseguitata. Non tanto con telefonate o messaggini, come fanno di solito gli stalker, bensì con appostamenti sotto casa o dove poteva trovarla rendendole la vita un inferno. A ogni appostamento l’ex marito assumeva un tono aggressivo finendo per minacciarla. E stando a quanto dichiarato dalla vittima, solo volate anche parole pesantissime, minacce di morte. A quel punto, la donna ha preso coraggio e lo ha denunciato. Di questi casi si discuterà in aula: il gup ieri lo ha rinviato a giudizio l’uomo.

Carlo Gregori