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Rubano nelle gioiellerie: arrestate

Rubano nelle gioiellerie: arrestate

Pavullo. Ladre raggirano due commercianti e nascondono 7mila euro in oro

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PAVULLO. Erano arrivate in paese con un unico intento: rubare monili di valore nelle gioiellerie, risalire in auto e andarsene dall’Appennino. La strategia di due donne, originarie di Genova e Torino, ma formalmente residenti a Bergamo e sulla riviera romagnola, ha trovato un inconveniente: i carabinieri, che le hanno bloccate, perquisite e arrestate in flagranza.

Le ladre di 60 e 29 anni, spacciandosi per madre e figlia, sono entrate nella prima gioielleria di via Giardini. Hanno chiesto al commerciante di poter vedere alcuni gioielli. Uno, due, tre oggetti e ancora altri, alla fine hanno portato l’uomo ad estrarre dai cassetti blindati diversi prodotti. La situazione era quella ideale: sarebbe stato impossibile per l’orefice tenere sotto controllo entrambe le donne. Ed infatti mentre una parlava, l’altra nascondeva monili per circa mille euro. Poi dopo aver terminato la commedia si sono presentate alla cassa per effettuare il pagamento di poche decine di euro per un oggetto acquistato, usato per non insospettire il rivenditore. Ma appena sono uscite il gioielliere ha avuto il sentore che qualcosa non tornasse ed è corso in strada per seguire a distanza le mosse delle due ladre.

In quel momento in via Giardini stava transitando una pattuglia dei carabinieri. Si è fermata, ha raccolto la descrizione e i sospetti e ha pazientemente atteso. Le truffatrici, infatti, erano entrate in un altro negozio di lusso distante pochi passi. Anche lì hanno inscenato la stessa strategia: si sono fatte mostrare alcuni oggetti di valore, li hanno provati, hanno mostrato interesse per la pregevole fattura e appena hanno potuto si sono messe in tasca altri gioielli. Per non destare sospetti hanno effettuato un altro, minimo acquisto e sono uscite.

Ma davanti all’esercizio commerciale c’erano i carabinieri che hanno provveduto al controllo dei documenti e alla perquisizione. Dalle borse sono riemersi prodotti per circa 7mila euro di valore. Le due sono state arrestate con l’accusa di furto aggravato.