S. Francesco: «Oltraggio? Noi diamo vita alla piazza»
“Baracchina” in legno e gonfiabili in piazza San Francesco: c’è chi dice sì e che ben vengano. Sono gli organizzatori dell’iniziative di rivitalizzazione della zona che non hanno per nulla gradito le...
“Baracchina” in legno e gonfiabili in piazza San Francesco: c’è chi dice sì e che ben vengano. Sono gli organizzatori dell’iniziative di rivitalizzazione della zona che non hanno per nulla gradito le critiche pubblicate ieri, dell’ingegnere ambientalista Gaetano Galli che affermava di farsi carico del comune sentire di altri residenti e cittadini. L’assocazione SanFra si dice stupita nel leggere «delle “presunte” lamentele di cittadini, residenti e negozianti in merito alle stesse. Anche perché sono state ideate dall'Associazione Sanfra in accordo con gli stessi che secondo le sue dichiarazioni si sarebbero lamentati e che, leggendo l'articolo sul vostro giornale, si sono invece sentite offese e anche defraudate della libertà di cercare, a loro modo, di dare spazio alla vitalità piuttosto che allo spaccio che fino a pochi mesi fa prosperava nella zona». L’associazione ricorda la genesi dell’iniziativa «Dal momento in cui ci siamo fatti carico della riqualificazione dei dintorni, infatti, grazie a panchine, piante, giochi e a un sistematico e comunitario controllo delle situazioni, questa pesante situazione è scomparsa. - scrivono - E tutto questo è stato fatto in accordo con residenti e commercianti. Per conoscenza del signor Galli comunichiamo che quella che lui descrive baita dei 7 nani è, in realtà, una casetta in legno che vende crêpes e frittelle fatte sul momento. Che i gonfiabili attirano fiorde di bambini che tutti i mercoledì affollano la piazza giocando, divertendosi e stando in compagnia. Conoscendo, via via, nuovi amici. Così come le tende per indiani. La domenica in questione, invece, c'era un maggior numero di gonfiabili in funzione della domenica senz'auto. Il signor Galli, forse, si è dimenticato come ci si divertiva una volta: con semplicità e complicità. Tutti insieme. Se per il decoro del palazzo citato preferisce gli spacciatori che nascondevano la loro merce sotto i sampietrini della zona ci perdoni se noi, al contrario, preferiremmo una piscina gonfiabile. Certo. Una questione di gusti. Ma anche, e soprattutto, di buon senso e di amore per la nostra città. Se lui preferisce vivere la vita dentro dispositivi elettronici all'interno della sua sicura abitazione e sputare sentenze noi, invece, preferiamo il rischio di riportare tutti al centro delle nostre piazze. Foss'anche con la baita di Biancaneve. Che è sempre e comunque preferibile alle siringhe buttate per terra».