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Primi sui Motori prepara la risalita

Primi sui Motori prepara la risalita

Il presidente e Ad Reggiani: «Dopo investimenti e acquisizioni ora puntiamo al ritorno all’utile per crescere ancora»

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Il primo salto c'è stato nel 2008, quello che ha portato alla quotazione nel 2012. Il secondo salto dimensionale si sta compiendo in questi mesi e porterà presto (probabilmente già l'anno prossimo) a nuove acquisizioni. Sono mesi importanti per Primi sui Motori, società modenese quotata sul mercato Aim Italia di Borsa italiana - il segmento dedicato alle pmi - attiva nel settore del digital marketing attraverso quattro società che si occupano di posizionamento sui motori di ricerca, creazione di siti web, eCommerce, social media, advertising online, app per dispositivi mobili e altre soluzioni di comunicazione. Se il 2013 è stato l'anno degli investimenti, il 2014 deve essere l'anno in cui si torna all'utile. Parola di Alessandro Reggiani, presidente e amministratore delegato di Primi sui Motori. Il bilancio relativo al 2013, infatti, parla di un Ebitda pari a 0,6 milioni di euro (rispetto a 1,9 milioni di euro del 2012) e di un risultato netto negativo pari a 2 milioni di euro.

«Il motivo per cui l'Ebitda del 2013 è più basso rispetto al 2012 è dovuto al fatto che, dopo la quotazione, abbiamo dedicato diversi mesi per costruire le basi che ci porteranno al secondo salto dimensionale, che si sta compiendo proprio in questi mesi. Il primo è stato nel 2008, quando il nostro fatturato è passato a 1 milione di euro del 2007 a quasi 9 milioni nel 2009». L'aumento è dovuto agli investimenti, quelli che hanno portato a creare la società per azioni nel 2009 (il progetto aziendale è nato undici anni prima, nel '98), che ha determinato l'aumento del fatturato di un 65%, e alla creazione della rete di agenti diretti, che oggi sono più di 140, a cui si affiancano gli area manager (ora 12, dopo che quattro dei più esperti venditori sono stati formati per il cambio di mansione). Il 2013, invece, è stato l'anno delle acquisizioni. Tre per la precisione. La 2ThePoint PSM srl, Creavalore spa, società attive nel web-marketing, e la 3ding Consulting, new media agency specializzata in App per dispositivi mobili, web applications e comunicazione visuale avanzata. «Fino al maggio del 2013 – spiega ancora Reggiani – il nostro core business era costituito dal Seo (il posizionamento sui motori di ricerca) che costituiva il 75% del nostro fatturato, mentre il 15% era costituito dai siti internet e il restante dalla cosiddetta voce “altro”. Con le acquisizioni abbiamo inserito nuovi prodotti. Tra questi uno legato a Facebook che ha aumentato il nostro fatturato del 15%».

Ma oltre a questo ci sono anche i due milioni di euro di perdite nel 2013, legati anche alla politica di bilancio prudenziale che l'azienda modenese ha voluto mettere in campo, insieme ad una politica di taglio dei costi, mettendo a gara ad esempio alcuni servizi che società terze svolgono per Primi sui Motori, come ad esempio la compilazione delle buste paga. E a fronte di questi numeri non si è potuto evitare il ricorso alla cassa integrazione straordinaria per 67 dipendenti e in deroga per 31 apprendisti, che riguardano una quota non superiore al 40% del normale orario lavorativo su base mensile. Una scelta necessaria ma nel piano industriale la voce cassa, per il 2014, è già stata eliminata. Positivo invece l'andamento del titolo in Borsa. Primi sui Motori è partita nel 2012 con un valore ad azione pari a 22 euro, a settembre del 2013 è sceso a 17 euro, ma oggi è risalito a 30-31 euro.

«E gli analisti di Borsa – aggiunge Reggiani – dicono che è ancora sottoprezzato e potrebbe arrivare a 40 euro. Anzi secondo uno studio Primi sui Motori è tra le prime venti aziende, su un campione di oltre 120, il cui titolo si stima in crescita. Il mercato borsistico ha compreso il nostro piano industriale, perché non guarda solo al breve periodo. Il titolo può continuare a crescere anche con una perdita di due milioni di euro». Progetti futuri? «Non quest'anno – conclude Reggiani – ma probabilmente anche l'anno prossimo faremo altre acquisizioni di aziende più grandi rispetto a quanto fatto finora». (f.b.)