Agriturismo per disabili, sogno infranto
Zocca. Da tre anni e nonostante due milioni di investimento, Hera non ha ancora spostato i tralicci, bloccando il progetto
ZOCCA. Immaginate un crinale coltivato, con alberi da frutto rigogliosi, con un immenso parco fotovoltaico che alimenta le attrezzature, ma soprattutto tra i 20 e i 30 ragazzi disabili impegnati nel lavoro. Aggiungeteci anche uno straordinario sistema di tapis roulant, elevatori e anche un trenino speciale che trasporti i giovani all’interno dei circa dieci ettari di terreno. Bene, questo è il sogno di 20 persone disabili che hanno messo cuore, idee e soldi (tanti) a disposizione di un progetto innovativo, accolto con interesse dai vertici europei e statali, ma che da oltre tre anni resta bloccato a causa dei soliti intoppi burocratici. Anzi, il sogno è qualcosa di troppo aleatorio per essere paragonato al ricco faldone che ha già passato il vaglio di Provincia, Comune e Asl, che ormai è in dirittura d’arrivo con la Sovrintendenza Paesaggistica, ma che finisce nell’imbuto di Hera. La multiutility da un lato dà parere favorevole al piano, dall’altro però lo blocca sul nascere in quanto continua a rinviare lo smantellamento dei pali e dei cavi elettrici necessari a “bonificare” l’area, creando quindi lo spazio per gli 898 pannelli fotovoltaici. Il tutto pur avendo già incassato un acconto sul dispendioso preventivo accettato dal gruppo di disabili.
Ma Carla Bogni non ci sta. Lotta da anni contro la Sla, non può essere il rimpallo di responsabilità a frenare il suo sogno. Lei, nata a Roma, ma con mamma zocchese, ha la testardaggine di chi si batte ogni giorno contro la malattia. Non si è chiusa in casa, non si piange addosso, anzi ha fissato l’obiettivo: lasciare in dote a chi verrà dopo di lei un agriturismo unico, gestito da disabili e che occupa disabili.
«È dal 2010 che ci lavoriamo - spiega Carla, designer di prodotti elettrici funzionali anche per i malati di sclerosi multipla - Ci abbiamo messo soldi, più o meno già 1,7 milioni, ma ci siamo bloccati per quei cavi elettrici. Sono arrabbiata, certo, anche perché l’idea dell’agriturismo per disabili ha trovato apprezzamenti un po’ ovunque. Non mi va di farmi prendere in giro dai tecnici. È anche una battaglia per la dignità. Siamo disabili, non stupidi, capisco bene cosa si può fare e cosa no. Il progetto del parco fotovoltaico ha passato tutti i controlli, ora basta, mi sto stancando. Torno ai soldi perché la questione etica è lampante: ci stanno facendo perdere tempo, qualcuno dei finanziatori è già morto, abbiamo messo tutto noi stessi in questa idea, ci stanno distruggendo un sogno».
«L’idea è ambiziosa e bellissima - spiega il sindaco Pietro Balugani - ci sono ancora dei passaggi tecnici da superare, ma questa è una storia di un valore unico, che andrebbe supportata con forza. Spero di poterla vedere realizzata molto presto».
@francescodondi
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