Tania Andreoli è stata assolta: non ha falsificato i documenti
NOVI. È stata assalto dalle accuse di falso e falso in atto pubblico mentre ricorrerà in Appello contro la condanna per l’esercizio abusivo della professione. Si è chiuso il processo a Tania...
NOVI. È stata assalto dalle accuse di falso e falso in atto pubblico mentre ricorrerà in Appello contro la condanna per l’esercizio abusivo della professione. Si è chiuso il processo a Tania Andreoli, finita al centro di un’inchiesta, partita nel 2008, pochi giorni prima delle elezioni comunali, quando la polizia effettuò alcune perquisizioni sia in municipio sia nell’abitazione della donna. Ieri mattina il giudice l’ha assolta ma resta una macchia nera che l’avvocato Luca Lugari cercherà di smontare in sede d’appello. Ed è quella relativa alla dicitura “avvocato” presente su un documento del tribunale redatto quando la Andreoli rappresentò, in veste di delegata, una ragazza straniera espulsa dall’Italia. Secondo la difesa quel documento viene elaborato su un foglio prestampato e quindi anche in questo caso non ci sarebbe nessun reato. Al momento, però, la condanna pecuniaria è di 1140 euro.
Per tutte le altre accuse, invece, hanno deposto a favore dell’ex candidato sindaco anche alcune testimonianze di dipendenti comunali che hanno confermato come la Andreoli non avesse mai millantato di esercitare la professione di avvocato nonostante sulla sua carta d’identità fosse effettivamente indicato come professione. Anche in questo caso si tratterebbe di un errore materiale del funzionario che ha stilato il documento.
L’intera vicenda fonda le basi su una sostanziale differenza: l’imputata non ha mai fatto mistero di essere dottoressa in legge, ma di non aver mai superato l’esame per entrare nell’albo professionale. La laurea, però, le permette di esercitare alcuni ruoli di rappresentanza, come quello di delegato. Proprio quell’incarico aveva spinto la procura ad aprire un fascicolo d’indagine e a chiederne poi il rinvio a giudizio e il successivo processo davanti al giudice del tribunale di Modena.