Truffa l’Ateneo fingendo aiuti ai disabili
Gonfiava le ore di servizio a studenti in difficoltà per lucrare compensi, oltre 65 mila euro, che poi ha girato in Africa
Hanno truffato l’Università di Modena, sfruttando le condizioni di necessità in cui vengono a trovarsi gli studenti disabili, che per studiare hanno bisogno di assistenza e aiuto.
È una truffa deprecabile quella fatta emergere dagli uomini delle Guardia di Finanza e che ha portato alla denuncia del presidente di un’associazione studentesca accusato di aver gonfiato oltre a quello effettivamente sostenuto, il monte ore e il numero dei servizi di tutorato e sostegno alla didattica, forniti affiancando studenti disabili in difficoltà nella preparazione degli esami e nel seguire le lezioni. Il tutto al fine di incassare denaro pubblico.
In questo modo l’Università ha versato denaro in quantità ben superiore al dovuto, soldi poi girati al paese di origine dell’organizzatore della truffa, uno studente di origini africane che così manteneva i propri familiari. La Guardia di Finanza ha appurato che attraverso il circuito dei trasferimenti via Money Transfer hanno preso la strada dell’Africa oltre 65 mila euro.
A permettere di scoprire tutti i retroscena di questa truffa la denuncia di uno dei ragazzi che collaboravano con l’associazione per aiutare gli studenti. Il giovane si è rivolto all’autorità per denunciare come gli fossero stati attribuite nel suo statino prestazioni effettuate in numero superiore a quelle sostenute. Gli uomini della Finanza hanno così iniziato a prendere in esame tutta la mole dell’attività dell’associazione che si basava sul rimborso a pie di lista delle ore di servizio e assistenza fornita agli studenti. Per tale attività l’associazione percepiva dall’ateneo un compenso orario, godendo tra l’altro dei benefici fiscali previsti dalla legge.
Con una serie di verifiche incrociate, ascoltando anche gli studenti che hanno beneficiato dell’assistenza oltre all’esame minuzioso della documentazione contabile e bancaria, i militari del Nucleo di Polizia Tributaria hanno così alzato il velo sui vari metodi seguiti dal presidente dell’associazione, con l’aiuto di altri associati, si è procurato gli indebiti compensi, tra cui: l’alterazione dei “fogli ore” di servizi di tutorato facendo risultare più ore di quelle effettivamente espletate; la falsificazione di certificazioni di compensi attestanti la corresponsione di somme a favore di studenti associati, che in realtà venivano trattenute dallo stesso; l’attestazione di prestazioni assistenziali eseguite dallo stesso in giorni in cui risultava essere presente presso l’azienda in cui prestava lavoro. Il tutto per arrivare al totale dei 65mila euro di cui si parlava. Un quadro che ha fatto scattare la denuncia alla Procura per truffa aggravata e falso in concorso.
Nei guai rischia di finire anche l’impiegato dell’Università che ha il compito di gestire l’albo delle associazioni iscritte all’Ateneo per fornire questo tipo di servizi. A lui la Finanza imputa l’omesso controllo sulle attività e la documentazione fornita dall’associazione nel quale si è ipotizzato il reato di abuso d’ufficio.
«Non possiamo che esprimere sbigottimento ed incredulità- afferma il rettore, prof. Angelo Andrisano - per quanto accaduto e per lo scorretto comportamento tenuto dal presidente di una delle associazioni che tra il 2002 ed il 2009 ha avuto in affidamento il servizio di tutorato e assistenza a favore di un gruppo di studenti disabili all'Università».
Andrisano spiega poi che «Il presunto illecito, a quanto risulta ai nostri uffici, non riguarda l'erogazione del servizio - aggiunge Andrisano - poichè da parte degli studenti che ne hanno beneficiato e delle loro famiglie non sono mai giunte lamentele al Servizio Accoglienza Disabili circa la qualità delle prestazioni o la loro erogazione. Resta comunque il fatto molto grave, che valuteremo nelle opportune sedi anche giudiziarie, che qualcuno possa aver lucrato su un servizio sociale di sostegno a persone con difficoltà motoria o con altro tipo di handicap». Nel frattempo a partire dal 2009/2010 sono cambiate le modalità di servizio di tutorato e assistenza a favore di studenti disabili, attingendo dagli elenchi degli “Studenti 150 Ore” e non più dall'elenco delle associazioni studentesche come in passato.