«Alla XXL non ci arrendiamo»
Gli operai dell’azienda in liquidazione: «Vogliamo i nostri soldi»
MARANELLO. «Non ci muoviamo». I dipendenti della XXL di Maranello non cessano il presidio davanti alla sede in liquidazione. Ieri hanno ricevuto un messaggio di solidarietà da parte del sindaco e primi cenni di accordo con i liquidatori. Molti lavoratori non percepiscono lo stipendio da gennaio, alcuni addirittura non vedono un centesimo dalla fine dell’anno scorso. Ci sono coppie che lavoravano entrambi per l’azienda e ancora non hanno certezze per il loro futuro. «Chiediamo tre cose - ha spiegato Pietro Tagliavini, rappresentante sindacale unitario - la cassa integrazione, la distribuzione dei soldi che ci spettano e che non siano messi in liquidazione anche i macchinari». Punti su cui sembra ci fosse stato un accordo con gli amministratori delegati dell’azienda, ma su cui ora i lavoratori devono cercare garanzie anche dai liquidatori con un accordo, nero su bianco, che possa dare il via alla cassa integrazione e alla mobilità. Per il secondo è previsto un periodo compreso tra uno e tre anni, in base all’anzianità, mentre per la prima occorre che ci sia la cessazione del ramo di azienda, visto che la XXL era troppo “giovane” per permettere l’erogazione di sei mesi di cassa integrazione straordinaria. Raggiunta un’intesa con i liquidatori, occorrerà trovare un accordo al tavolo della Provincia perché i contribuiti iniziano a giungere. I sindacati non mollano: «ci auguriamo un passaggio il più veloce possibile», ha detto Ilenia Gatto, funzionario di zona Cgil. I lavoratori non intendono muoversi, sino a quando saranno i contributi o se sarà sequestrata l’azienda. «Hanno la mia solidarietà e la mia vicinanza - ha affermato ieri il sindaco di Maranello, Lucia Bursi - li avevo già incontrati a dicembre. Tutto il territorio sta soffrendo, non per mancanza di lavoro, ma per mancanza di risorse».
Gabriele Farina