Gazzetta di Modena

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Bper lanciata verso l’aumento di capitale

di Stefano Turcato
Bper lanciata verso l’aumento di capitale

Odorici conferma in assemblea: l’ordine di grandezza sarà 700 milioni L’Ad non smentisce il passaggio del testimone al successore Vandelli

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L’aumento di capitale per una somma che potrebbe aggirarsi sui 700 milioni è la notizia più succosa emersa dall’assemblea dei soci di ieri, la prima dell’era Samorì trascorsa all’insegna della moderazione e senza esasperazioni. Succosa quasi quanto quella che riguarda il successore dell’amministratore delegato Luigi Odorici, ormai designato nell’attuale vice direttore generale Alessandro Vandelli per un passaggio di consegne in tempi non lunghi: «Presto compio 67 anni - ha detto Odorici - e qualcosa accadrà».

Per la prima volta, da quando l’avvocato leader della minoranza ha avviato il proprio percorso di critica e stimolo nei confronti di chi governa la banca, l’assemblea è stata ricondotta nei normali binari della dialettica fra parti contrapposte come dovrebbe sempre accadere in questo ambito. File contenute durante le operazioni di voto e affluenza minore, rispetto agli anni scorsi, anche da parte dei soci interessati a seguire gli interventi sul palco. A Gianpiero Samorì sono stati concessi dieci minuti abbondanti per riassumere la posizione della sua associazione Bper Futura e l’avvocato li ha utilizzati per sintetizzare con efficacia l’attività svolta negli ultimi sei anni e per sottolineare gli obbiettivi raggiunti: dall’uscita di amministratori indebitati con la banca per centinaia di milioni, alla revisione del modello federale e alla riduzione dei compensi del management. Esiti importanti anche se arrivati attraverso un percorso accidentato, purtroppo caratterizzato da eccessi inutili, intemperanze ingiustificate e intollerabili. Ma comunque esiti importanti come d’altra parte ha in qualche misura confermato anche una dichiarazione Luigi Odorici nella conferenza stampa seguita agli interventi sul palco. L’amministratore delegato ha confermato che l’attuale piano industriale, con l’incorporazione di gran parte degli istituti di credito controllati, è orientato a rivedere il modello federale, di cui gli stessi vertici della banca avevano da tempo inviduato i limiti e che pure la minoranza aveva evidenziato in più occasioni: «Ma noi - ha puntualizzato Odorici - non vogliamo e non possiamo agire con il bulldozer.

Samorì ha poi ricordato errori del passato, rievocando le vicende di Italease e Meliorbanca, ha ricordato di avere suggerito già quattro anni fa un aumento di capitale da un miliardo di euro e ha ribadito quali saranno le linee direttrici lungo le quali su snoderà l’attività dell’associazione Bper Futura: no ai centri voto a distanza per ristabilire regole che consentano alle minoranze di concorrere ad armi pari nelle elezioni per il rinnovo del Cda, elezioni che secondo l’avvocato dovrebbero avvenire ogni tre anni.

Ma le vere e proprie notizie,sia pure nei termini e nei modi dovuti, si possono dedurre dalle affermazioni dell’amministratore delegato Odorici, che non ha smentito il proprio passaggio del testimone ad Alessandro Vandelli e in più sull’imminente aumento di capitale ha dichiarato: «è una notizia sensibile e quindi non posso dire molto. Una decisione in questo senso, in ogni caso, verrà presa fra qualche settimana».

E anche riguardo all’entità dell’aumento di capitale Odorici ha confermato che l’ordine di grandezza non dovrebbe discostarsi dai circa 700 milioni di euro che sono già stati ipotizzati sulla base di indiscrezioni. L’Ad ha più volte sottolineato l’importanza della cosiddetta Aqr (Asset quality review, Revisione della qualità degli attivi) che gli ispettori della Bce stanno effettuando per preparare il terreno alla cosiddetta vigilanza unica europea. «Abbiamo duecento persone dedicate a questo lavoro e a disposizione degli ispettori: a noi sono capitati ispettori olandesi e devo dire che è davvero un impegno gravoso. In prospettiva, considerando i parametri fissati a livello europeo, è evidente che le dimensioni delle banche, dei loro attivi, devono diventare sempre più consistenti. In questo senso ritengo che le prospettive per eventuali acquisizioni debbano riguardare anche noi e questo diventerà un tema importante nei prossimi mesi».

Odorici ha anche voluto evidenziare le scelte prudenziali di accantonamenti sostanziosi degli ultimi due anni: «Scelte - ha detto l’Ad - di cui confermo la piena validità, sono risorse che, se tutto andrà bene, potranno tornare a disposizione e che comunque garantiscono la solidità della banca anche dinanzi alle nuove realtà che emergeranno in relazione alla vigilanza unica europea di Bce».

Per il resto tutto come da programma: approvazioni dell’ordine del giorno senza intoppi ed elezioni dall’esito scontatissimo.