Film per pedofili: nei guai artigiano modenese
La polizia postale gli sequestra 8 hard disc ma i “file” non ci sono più: indagato lo stesso
Tre persone sono state arrestate a Messina, Napoli e Prato per detenzione e divulgazione di video pedo-pornografici su internet, e altre 25 sono indagate per lo stesso reato. I film, condivisi in peer-to-peer erano sequele di sturpi e torture a bambini e bambine. A Modena un artigiano 42enne nei guai: è indagato per il traffico di immagini per pervertiti anche se sugli hard disc di casa sua non è stato trovato nulla. Sono i risultati di un’inchiesta della Procura di Catania che ha disposto numerose perquisizioni domiciliari, eseguite dalla Polizia postale e delle comunicazioni a Messina, Napoli, Teramo, Roma, Bologna, Cagliari, Venezia, Modena, Prato, Grosseto, Pisa, Milano, Bergamo, Varese, Brescia, Genova, Torino e Trieste. Gli arrestati sono un pensionato di 64 anni di Messina, un impiegato di 41 anni di Prato e un operaio di 44 anni di Napoli. Nei loro computer gli investigatori hanno rinvenuto oltre 20 mila file tra video e foto pedo-pornografici. Durante le perquisizioni sono stati sequestrati 65 hard disk, 20 notebook, 2 tablet, 8 smartphone, oltre 100 pen drive e numerosi supporti ottici. L’indagine, condotta da agenti sotto copertura e con il coordinamento del Centro nazionale di contrasto della pedo-pornografia on-line (Cncpo) di Roma, ha riguardato lo scambio di file con immagini di pornografia pedofila tramite peer-to-peer E-mule. Nei video, riferisce la polizia, appaiono bambini in tenera età, in alcuni casi sottoposti anche a torture. Per quanto riguarda Modena, la polizia postale ha eseguito una perquisizione, su ordine della Procura di Catania, a casa di un indagato: si tratta di un artigiano 42enne modenese che abita in città. Gli sono stati sequestrati otto hard disc e un computer che però, all’analisi dei contenuti, non avevano in memoria foto pedopornografiche. Il materiale ricercato risaliva però al 2012, ovvero due anni fa.