Gazzetta di Modena

Modena

Flambar, un bistrot pieno di sfizi

di Paride Rabitti
Flambar, un bistrot pieno di sfizi

A Castelfranco un locale all’europea con cucina doc ma anche contaminazioni ricche di sorprese

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CASTELFRANCO. Siamo a Castelfranco di fronte al teatro Dadà, nella piazza della fontana del tortellino - dov'è raffigurato il leggendario oste guardone castelfranchese mentre dal buco della serratura spia nella sua intimità una discinta cliente della locanda e il suo ombelico gli dona l'ispirazione per dare forma del tortellino. Flambar è un locale “europeggiante”, una Nouvelle Vogue della ristorazione, molto più di bar-bistrot ma una raffinata brasserie dalla cucina golosamente intelligente. Territorio, materia prima, tradizione, sono parole d'ordine ma a condizione che non cadano nella rigidità mentale e nella paura della contaminazione moderna dell'innovazione che può venire dal mondo. Al Flambar si può cominciare con una colazione alla modenese con gnocco fritto, proseguire con l'aperitivo, un brunch, fino alla vera ristorazione di gran classe. Questo gioiellino ha aperto lo scorso settembre e subito ha destato molto interesse e curiosità, Massimo Gibertoni, giovane patron di grande professionalità ed esperienza, uscito dall'Alama. la scuola di alta cucina di Gualtiero Marchesi si è formato in giro per il mondo, compreso uno stage alla stellata Osteria Francescana di Massimo Bottura e dopo diverse esperienze tra cui quella al Bar Embasy di Modena, ha deciso di scommettere su se stesso concependo questo locale.

Ambiente accogliente e moderno, ampi spazi, grande bancone bar, scaffalatura a tutta parete con bottiglie dei migliori lambruschi modenesi, vini italiani e francesi, esposti vari prodotti gastronomici, banconi con sgabelli e salette con tavolini e comodi divanetti, librerie di guide e libri di gastronomia ampio spazio al design, muri in tinte raffinate.