Gazzetta di Modena

Modena

In silenzio tra i resti delle chiese

di Giovanni Vassallo
In silenzio tra i resti delle chiese

Mirandola. Tanti i cittadini alle visite guidate. Il 15 maggio concerto nel duomo

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MIRANDOLA. Le visite guidate che si sono snodate tra la chiesa di San Francesco e quella seicentesca del Gesù, per approdare infine al duomo di Santa Maria Maggiore, hanno permesso ai mirandolesi di accedere per la prima volta dopo il sisma alle tre strutture religiose. Ad illustrare i lavori svolti nel corso di questi mesi il direttore regionale per i beni culturali e paesaggistici Carla Di Francesco, accompagnata dai funzionari del ministero Nicoletta Giordani e Marco Mozzo. Il filo conduttore che ha legato i tre interventi risiede infatti nella volontà di preservare il più possibile l'esistente, cercando allo stesso tempo di attuare un'efficace prevenzione contro il degrado, in modo tale da far trovare a coloro che si troveranno a progettare la ricostruzione un quadro della situazione il più possibile completo. Particolarmente critica era la situazione relativa alla chiesa di San Francesco, dove macerie alte 4 metri ostruivano l'accesso all'edificio, e dove è stato possibile aprirsi un varco solo grazie all'uso dei bobcat, coadiuvati da piccoli interventi manuali nei settori più delicati. La chiesa di San Francesco presentava però gravi problemi di stabilità: la facciata principale si stava “ribaltando” verso la strada, mentre la parete laterale della navata sinistra era prossima al collasso: in entrambi i casi è stata la decisione di costruire ponteggi in grado di reggerne il peso ad evitare che accadesse il peggio.

Sorpresa: il sacrario dei Caduti - la cappella dedicata alle vittime di tutte le guerre che si trova all'interno della Chiesa di San Francesco - è rimasto sostanzialmente intatto.

Anche il primo intervento relativo alla seicentesca chiesa del Gesù, sempre in sinergia con i vigili del fuoco, è consistito nel recupero delle opere e nella rimozione delle macerie, che come nel caso di San Francesco impedivano l'accesso alla struttura. Dopo aver messo in sicurezza la facciata per impedire ribaltamenti, si è reso necessario ricavare un tunnel tramite cui, grazie all'aiuto di un nastro trasportatore, poter estrarre dall'interno i beni di valore storico/artistico: questo perché i bobcat erano inutilizzabili a causa della cedevolezza del pavimento. Priorità assoluta alla rimozione delle macerie esterne è stata data anche al Duomo. L'intervento, che tra le altre cose ha compreso la messa in opera di tirantature e i puntellamenti di porte e finestre, ha permesso di rendere fruibile la struttura già da ora, tanto che il 15 maggio è in programma un concerto proprio all'interno del Duomo.