Gazzetta di Modena

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IL CENTRO DEMOCRATICO PRESENTA LA LISTA

«Noi, i moderati per Muzzarelli»

«Noi, i moderati per Muzzarelli»

Il coordinatore Rotella: «Puntiamo a 2200 voti e un consigliere»

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C’è l’ex commissario di polizia Giuseppe Zaccaria, segugio di razza della Questura e oggi in pensione. E poi ancora Donatella Pieri, già responsabile della Gioventù Musicale e Roberto Bandieri, agronomo e una militanza civica trentennale prima nel Wwf di Modena e poi alla guida della Croce Rossa. E anche un esponente del mondo della notte e delle discoteche come Roby Monari.

Non mancano neppure due “nuovi modenesi”, la consulente Klaudyna Zabocka e il medico di origini libanesi Mohamad Malak Kamel.

Sono loro alcuni dei nomi della neonata lista “Centro Democratico” che raccoglie liberi professionisti, dipendenti pubblici ed esponenti del mondo del volontariato che si raccolgono attorno al coordinatore, l’avvocato Tommaso Rotella, 42 anni, sposato e con due figli di quattro e cinque anni, che diverso tempo segue le orme di Bruno Tabacci, già esponente della ex sinistra Dc e alle ultime elezioni eletto nelle liste del Pd. «Rappresentiamo i moderati che si riconoscono in una politica di riforme, economiche e sociali - spiega Rotella - Senza di noi, come si è visto alle primarie, non ci sarebbe il centro-sinistra ma solo la sinistra. Per Modena, visto quello che esprime il centrodestra, crediamo che Giancarlo Muzzarelli sia un giusto compromesso tra innovazione e concretezza amministrativa. Crediamo che vada favorito l’alleggerimento fiscale per aumentare l’occupazione. Da dove cominciare? Meno tasse sui capannoni industriali». Roberto Bandieri, anima verde della lista, indica due punti immediatamente attuabili: «La politica locale deve essere effettuata con chi abita su un determinato territorio - spiega - Vanno inventate ed estese iniziative come i doposcuola popolari e gratuiti, come quello fatto dalla Cri al condominio RNord, per non far crescere i bambini in una rotatoria. Inoltre bisogna metter mano all’ambiente in maniera concreta: Modena è strozzata dalle autostrade che pesano per il 40% totale dell’inquinamento atmosferico, con un traffico che non c’entra nulla con la città. Occorre far crescere a fianco delle carreggiate alberi ad alto fusto per assorbire lo smog. Alberi veri, non i cespugli asfittici piantati da Cepav a fianco del tracciato dell’Alta Velocità: in tutto 252 ettari inutilizzati e abbandonati».

Saverio Cioce