Una foto, una storia/ «Io, dall’88 modenese del Ghana»
Il lavoro e gli affetti di Thomas McCarthy, in città da 26 anni, sindacalista e fondatore di una coop
«Appena arrivati a Modena la gente non ci considerava come persone venute per cercare lavoro ma per chiedere aiuto. Gli anziani, che non erano abituati a vederci, ci chiudevano la porta in faccia».
Ricordi di un immigrato arrivato in Italia vent’anni fa.
«I primi tempi, quando andavo a bussare alla porta delle aziende per cercare un lavoro, la prima cosa che offrivano, ancora prima che aprissi bocca, era qualche soldino».
Thomas McCarthy, originario del Ghana, noto in città per aver fondato la fu Ghanacoop, cooperativa che sosteneva un progetto di sviluppo e lavoro tra Modena e il Ghana, vive in Italia da trent’anni anni ed è attualmente responsabile della categoria trasporti, settore pulizia e facchinaggio alla Uil di Modena.
Mostrandoci le fotografie del suo album di vita, ci racconta che dopo un breve soggiorno a Napoli si è trasferito a Modena, precisamente ad Albareto, nel settembre del 1988: «Ricordo con particolare affetto la permanenza ad Albareto: ero ospite in canonica e vivere a stretto contatto con i ragazzi della parrocchia mi ha aiutato tantissimo. Il parroco di allora, don Gaetano Popoli, oggi parroco di Vignola, mi ha insegnato a migliorare l'italiano, ad andare in bicicletta e mi ha fatto diventare consigliere in parrocchia. I parrocchiani mi hanno accolto a braccia aperte, mi invitavano spesso ad andare a mangiare a casa loro e con molti di loro sono rimasto in contatto».
Thomas è stato presidente per quattordici anni della Comunità Ghanese di Modena ed è uno dei fondatori della Casa delle Culture, «una realtà all'avanguardia, comprensiva di tante culture diverse che si siedono insieme a tavola ognuna condividendo con le altre le proprie iniziative: una bella realtà dinamica, punto di riferimento di 30 associazioni di volontariato, un vanto per la nostra città».
Thomas ci racconta di essersi diplomato in Ghana nel 1985 e dopo aver vissuto per un po' di tempo in Svizzera, dove ha imparato il tedesco, è arrivato in Italia, a Napoli: «In Svizzera, ho iniziato una scuola per turismo, perché volevo tornare in Ghana e aprire un albergo».
Ma alla fine del corso, quando è arrivato il momento del diploma, non aveva i soldi per continuare e così è partito con uno zaino pieno di cioccolato svizzero e biscotti.
Racconta: «Sono arrivato a Napoli, dove le mie scorte sono finite nel giro di dieci minuti e mi sono dovuto abituare in fretta a uno stile di vita completamente diverso fino a quando, tramite un amico conosciuto lì che trovò lavoro a Villavara, arrivai anch'io a Modena».
«Qui mi sono fatto la mia famiglia - conclude Thomas - Mia moglie è ghanese ed arrivata in Italia tre anni dopo di me: abbiamo due figlie che da quando sono piccole parlano tre lingue: inglese, ghanese, italiano».
Non ha dimenticato la sua terra d’origine: «In Ghana ci torniamo una volta ogni quattro anni e nonostante gli anni passano, le cose peggiorano qui come là».
Il confronto con le due realtà tra Europa e Africa è ovviamente difficile: «Due mondi diversi, entrambi in crisi, ma confido nella loro voglia e possibilità di risollevarsi».
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