Con Anfitrione la rilettura di un capolavoro verghiano
MARANELLO. Alle 20.30 di stasera, al teatro Auditorium Enzo Ferrari di Maranello (con replica domani e giovedì al teatro Italia di Soliera), l’Associazione Anfitrione presenta, in prima nazionale,...
MARANELLO. Alle 20.30 di stasera, al teatro Auditorium Enzo Ferrari di Maranello (con replica domani e giovedì al teatro Italia di Soliera), l’Associazione Anfitrione presenta, in prima nazionale, la commedia “Mastro don Gesualdo” tratta dall’omonimo romanzo di Verga. L’adattamento e la regia sono di Andrea Ferrari. Pubblicato nel 1889, narra la vicenda dell’omonimo protagonista: Gesualdo. Gli epiteti “Mastro” e “don” sono alle antitesi, proprio per sottolineare un segno di disprezzo: l’uno riservato a chi dirige un gruppo di muratori, l’altro per signori e proprietari terrieri. Lo spazio della narrazione è reale: Vizzini, un piccolo borgo nella campagna in provincia di Catania; Mangalavite, nella villa di mastro-don Gesualdo e nel palazzo del duca di Leyra a Palermo. I luoghi e gli ambienti hanno la sola funzione di fare da contorno alle vicende dei personaggi. L’epoca storica in cui gli avvenimenti sono collocati, è la prima metà dell’Ottocento, all’incirca dal 1815 al 1850, epoca della Sicilia borbonica e feudale, in cui si assiste ai moti carbonari del ’21, all’epidemia di colera del ’37 e ai moti rivoluzionari del’48. Secondo romanzo del “Ciclo dei vinti” (il primo è I Malavoglia) è il frutto di un lungo lavoro preparatorio di quasi nove anni.