La Fondazione cerca il suo ruolo
Bernardini: «Agiamo sul sistema Modena». Silenzio sul caso Zini
Dei problemi di ruolo della Fondazione Mef probabilmente se ne occuperà il prossimo sindaco. Resta infatti aperto il ruolo della Fondazione Casa natale Enzo Ferrari, non tanto per quanto riguarda le future attività dell'ente quanto per quel che riguarda la trasparenza dei conti. Il presidente Mara Bernardini, a domanda precisa, ancora una volta ritiene di non fornire informazioni precise sull'utilizzo dei fondi pubblici. Si tratta di quelli relativi alle cifre necessarie per arrivare alla risoluzione del contratto - a detta di tanti “consistente” - con l'ex Segretario generale della Fondazione Mef Adriana Zini. «Non rispondo su questo argomento - chiarisce Mara Bernardini - perché prima ne discuterà il Consiglio d'amministrazione poi sarà redatto il bilancio, quando sarà depositato diverrà pubblico». Il problema è che i soci della Fondazione, a parte Ferrari Spa, sono tutti pubblici - Comune, Provincia, Aci, Camera di Commercio - e quindi tenuti alla trasparenza sui denari spesi per conto dei cittadini. E non si è ancora saputo neppure perché, e con quali differenze di stipendio, al posto della Zini sia arrivato il nuovo segretario generale del Mef Paola Bonfreschi che gestisce anche i conti del Consorzio Festival Filosofia. «Ora le nostre attività - continua il presidente - comportano un ruolo di azione continuo sul sistema Modena per contribuire a rendere attraente il nostro territorio. Siamo a disposizione della Ferrari, oltre a organizzare i progetti della didattica e a gestire le 12 giornate annuali con i nostri soci aderenti. Il primo sarà giovedì per la giornata dedicata ad Edmondo Berselli mentre a luglio faremo 4 concerti musicali con “Via piave e dintorni”». Tra le attività della fondazione, infine, c'è anche la gestione del mutuo acceso con Unicredit: il “garante” per conto del Mef è ancora Bernardini, com'è noto nuovo membro del cda della Banca Popolare dell’Emilia Romagna. (s.l.)