Gazzetta di Modena

Modena

Ecco il “mondo” a misura dei disabili - VIDEO

di Chiara Bazzani
Ecco il “mondo” a misura dei disabili - VIDEO

Apre lo spazio di stimolazione multisensoriale per chi è affetto da Parkinson o Alzheimer. Luci, immagini e musica

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Apre a Modena uno spazio di stimolazione multisensoriale per favorire il benessere delle persone che soffrono di disabilità e per i loro familiari. Un progetto curato dall'Associazione Parkinson, attiva dal 2005, che ora inaugura, nella nuova sede di via Ciro Menotti 137, uno spazio benessere per persone affette da Parkinson, Alzheimer, autismo. In occasione di questa inaugurazione è stato poi organizzato un convegno dal titolo “Stimolazione multisensoriale e disabilità: l'avvio di un progetto a Modena”, che si terrà venerdì dalle 9.30 nella sede.

«Qui lavoriamo attorno a tutto quello che può essere una terapia di sostegno a quelle farmacologiche. Abbiamo cercato di creare un ambiente bello, perché la bellezza è curativa; noi lavoriamo sul benessere della persona - spiega Paola Aime, presidente dell'associazione Parkinson - come Associazione Parkinson non abbiamo mai voluto sostituirci ai medici e mai abbiamo pensato di fare delle azioni di medicalizzazione. Per questo ci sono gli ospedali. Il nostro auspicio è che da qui possa essere avviata una sperimentazione scientifica. Ci auguriamo che ci saranno medici che vorranno fare un progetto e avviare una ricerca che abbia i requisiti della ricerca scientifica».

Per la prima volta in Italia questo tipo di struttura, che rappresenta una nuova frontiera nei trattamenti non farmacologici di alcune patologie, sarà aperta su appuntamento anche a ricercatori, medici, a strutture per anziani e alle associazioni che operano nel campo delle malattie psichiatriche, neurologiche, oncologiche. Per ora, infatti gli ambienti “Snoezelen”, come vengono chiamati con un vocabolo olandese ibrido che racchiude significati come “sonnecchiare” ed “esplorare”, sono stati utilizzati prevalentemente per il contenimento di pazienti agitati. «Per noi invece la scommessa è di lavorare come prevenzione anche sui “caregivers”, le figure di accudimento, perché il livello di stress di chi si prende cura dei malati per molti anni è alto, e può essere debilitante» aggiunge Aime. Il progetto è realizzato dall'Associazione Parkinson grazie al sostegno dell'associazione Auser che ha messo a disposizione i nuovi spazi, e si avvale del contributo significativo della Fondazione Cassa di Risparmio di Modena. «La Fondazione - commenta Andrea Landi, presidente della Fondazione - sostiene queste associazioni, sta sostenendo anche il sistema degli enti locali, lo abbiamo fatto recentemente con un bando importante di oltre 3 milioni di euro, ma ciò che va sottolineato è la necessità che sia il settore pubblico sia l'associazionismo si trovino oggi a collaborare su progetti di questa importanza».

Lo spazio multisensoriale si apre su due ambienti in cui il paziente, accompagnato da un operatore, è libero di muoversi e scegliere il tipo di luci, le immagini, e la musica che preferisce. «Questi spazi sono molto modulari e molto aperti; questo è un luogo di sperimentazione, qui non c'è nulla di precostituito» precisa Paola Aime. In particolare nella stanza più piccola, chiamata la “stanza bianca”, pensata per la cromoterapia, «la comunicazione verbale è esclusa il più possibile. Perché noi siamo intossicati dal verbale. Il paziente avrà in mano un telecomando con cui comunicare».